Tre Sorelle, il congelamento di sussulti vitali

Dal 7 al 19 marzo 2017, nell’atmosfera raccolta del Teatro Studio Melato, a Milano, Bronzino porta in scena, dopo Zio Vanja, Tre sorelle di Čechov, prodotto dal TPE.
É il dramma del congelamento delle speranze e delle aspirazioni della vita. Forse per questo, la scena è ammantata da un immenso telo bianco che ricorda quei grandi lenzuoli bianchi che si mettevano sui mobili e sui divani nelle dimore cittadine prima della lunga villeggiatura estiva; essi prendevano talvolta sagome strane, quasi che uno strato di candida neve ghiacciata custodisse, durante l’assenza, i semi della vita della casa.
La scena di Francesco Fassone sembra proprio ricoperta da un manto di neve: è bianco il pavimento del salotto in cui si svolge l’intero spettacolo e bianche sono le sagome di qualcosa di indefinibile. Forse sono mobili ma la sagoma sulla sinistra potrebbe sembrare ad un occhio fantasioso, la testa di un cavallo caduto a terra, congelato nell’ultimo sussulto di vita.
Perchè qui la vita scorre quasi indipendente dai personaggi principali, le Tre Sorelle Macha, Olga e Irina e il loro fratello Andrèj, che vivono in una grigia cittadina della provincia russa. Il padre, un importante militare è morto da un anno e le sorelle sognano ora di tornare a Mosca, città che hanno lasciato da piccole dopo la morte della mamma. La fine del lutto dovrebbe segnare l’inizio di una nuova esistenza a Mosca che appare però già come una meta sbiadita, come è nei loro ricordi, un miraggio che si dissolve nel momento in cui ci si avvicina.
La loro quotidianità è infatti priva di azione, di iniziativa; è vuota, nonostante la giovane età riempita solo dalla compagnia di alti ufficiali militari. Anche le speranze riposte nel fratello Andrèj vengono tradite quando questi si sposa con una semplice ragazza del villaggio e si perde nel gioco. La regia di Bronzino sottolinea la solitudine dei singoli e il vuoto in cui cadono le loro parole nonostante la coralità dei personaggi presenti in scena. Niente può confortarli, congelati come sono nella inazione. La vita e il tempo, continuano solo fuori dalla loro casa, come la partenza del reggimento o l’incendio che divampa distruggendo parte del villaggio.
Piccolo Teatro Studio Melato (Via Rivoli, 6 – M2 Lanza), dal 7 al 19 marzo 2017
Tre sorelle
di Anton Čechov
regia Emiliano Bronzinocon
Andrèj Sergèevič Prozorov Alberto Onofrietti
Natal’ja Ivànovna, sua fidanzata, poi moglie Marcella Favilla
Ol’ga, sorella di Andrèj Sergèevič Fiorenza Pieri
Maša, sorella di Andrèj Sergèevič Maria Alberta Navello
Irina, sorella di Andrèj Sergèevič Maria Laura Palmeri
Fëdor Il’íč Kulygin, professore di ginnasio, marito di Maša Stefano Moretti
Aleksàndr Ignàt’evič Veršinin, tenente colonnello Massimo Reale
Nikolàj L’vovič Tuzenbach, barone, tenente Riccardo Ripani
Vasilij Vasíl’evič Solënyj, capitano Alessandro Meringolo
Ivàn Romànovič Čebutykin, medico militare Graziano Piazza
Aleksèj Petrovič Fedotik, sottotenente Vincenzo Paterna
Ferapònt, vecchio usciere della giunta provinciale Riccardo De Leo
Anfisa, ex bambinaia, vecchia ottantenne Gisella Bein
scene Francesco Fassone
costumi Chiara Donato
luci Massimo Violato
produzione Fondazione Teatro Piemonte Europa
Orari: martedì, giovedì e sabato, 19.30; mercoledì e venerdì 20.30; domenica 16. Lunedì riposo.
Mercoledì 15 e giovedì 16 marzo, ore 15 (pomeridiana per le scuole).
Durata: 120 minuti senza intervallo
Prezzi: platea 33 euro, balconata 26 euro
Informazioni e prenotazioni 0242411889 – www.piccoloteatro.org
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