Fausto Russo Alesi: dubbi e riflessioni di Ivan Karamazov

Sino al 5 marzo 2017 al Piccolo Teatro Studio di Milano, Fausto Russo Alesi, seduto in bilico su una struttura metallica a forma di vortice dantesco, regala la profondità quasi febbrile di alcune pagine dei Fratelli Karamazov nello spettacolo Ivan Karamazov.
Qualche anno fa aveva portato in teatro, sempre diretto da Serena Sinigaglia, La leggenda del Grande Inquisitore. Il pubblico lo aveva seguito trepidante per le strade annerite dai roghi dell’inquisizione nella Siviglia del 1500, dove il Cristo decide di tornare, inaspettato, silenzioso, solitario.
Ed era entrato con lui nella cella dove il Grande Inquisitore con rabbia, odio ed un velato timore rimprovera al Cristo incarcerato, di aver dato all’uomo il bene intollerabile della libertà, che implica la scelta tra il bene e il male senza aver considerato che l’uomo è piccolo, debole, peccatore. Il popolo, continua l’Inquisitore, vuole autorità, miracolo e mistero e tu, superbamente, hai offerto solo libertà. Domani, chi ti ha acclamato oggi, ad un mio cenno porterà il carbone al tuo rogo.
E la voce dell’Inquisitore si accanisce contro il Cristo che resta muto, composto. Ma poi, con uno scatto inatteso si alza, e bacia sulle labbra il Grande Inquisitore. In quel bacio caldo, c’è tutta la forza del perdono e la prova dell’amore divino.
Nella penombra della cella, improvvisamente, il Grande Inquisitore perde la sua superba sicurezza; e diventa un uomo piccolo, debole, peccatore che apre la porta della prigione e lascia che il Cristo si perda nella notte buia.
La voglia di allargare trasversalmente la figura del Grande Inquisitore, sfuggendo alla tentazione teatrale di vederlo come personaggio a sé stante per riportarlo, come nel testo russo, alla creazione della mente di Ivan, è alla base di questo nuovo spettacolo.
Fausto Russo Alesi ci racconta un uomo, il giovane Ivan appunto, con i suoi conflitti, la sua voglia di assoluto, il bisogno di rispondere in maniera laica ai grandi interrogativi: la libertà, il male, l’esistenza di Dio, il mondo fatto a sua immagine e somiglianza, la morte. E il bacio del Cristo che risponde ad un grido di assenza di amore, si ricongiunge metaforicamente al bacio di Aleksej che si incontra qualche pagina più avanti nel libro: il bacio è un segno potente di amore e mostra i limiti della ragione che, se portata all’eccesso, provoca la distruzione dell’uomo (la pazzia di Ivan).
Fausto Russo Alesi nel suo monologo non è solo in scena. Lo accompagnano il vortice di dubbi e pensieri appuntati sulla spirale metallica sulla quale è seduto, gli altri personaggi cui da vita, e il lavoro dell’intera squadra. Oltre alla regista infatti, hanno dato il loro contributo il professor Fausto Malcovati e Letizia Russo, che ha firmato la riscrittura di questi capitoli dei Fratelli Karamazov.
Perchè davvero il teatro è condivisione.
Ivan Karamazov
Fausto Russo Alesi diretto da Serena Sinigaglia
in una coproduzione ATIR e Teatro Donizetti di Bergamo
Piccolo Teatro Studio Melato (Via Rivoli, 6 – M2 Lanza)
dal 28 febbraio al 5 marzo 2017
Ivan
liberamente tratto da “I fratelli Karamazov” di Fëdor Dostoevskij
riscrittura Letizia Russo
consulenza Fausto Malcovati
regia Serena Sinigaglia
con Fausto Russo Alesi
scene Stefano Zullo
luci Roberta Faiolo
assistente alla regia Giulia Sarah Gibbon
co-produzione ATIR Teatro Ringhiera e Teatro Donizetti Bergamo
Orari: martedì, giovedì e sabato, 19.30; mercoledì e venerdì, 20.30; domenica, 16.
Prezzi: platea 33 euro, balconata 26 euro
Informazioni e prenotazioni 0242411889 – www.piccoloteatro.org
News, trailer, interviste ai protagonisti su www.piccoloteatro.tv