Der Park, di Botho Strauss, il labirinto del vuoto

Sino al 6 dicembre 2015, al Piccolo Teatro di Milano, va in scena Der Park, di Botho Strauss, una grottesca commedia che si rifà al Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare. É stata scritta nel 1983 e dedicata a Peter Stein, che firma la regia. Oberon e Titania, le due divinità già un po’ imperfette del bardo di Avon, sono ritornate sulla terra per risvegliare le anime opache degli uomini, spente da affari, paura e ragione. Appaiono da subito inermi, sgomenti per la realtà che li circonda, già appesantiti dal fallimento cui vanno incontro, come attratti da una forza magnetica malefica. Sono incapaci, anche loro, di un sussulto di vitalità. Atterrano in un parco squallido e sporco di una città piena di rumori, ambulanze e sirene. Si nascondono in un cespuglio spoglio e sterile, circondato da immondezza, da dove cercano di attrarre passanti frettolosi, incuranti, soli. Strauss, diceva Stein, annusa il presente. E nel 1983 ha già visto il mondo in disordine, dove non c’è più posto per la bellezza, l’arte, gli ideali, gli affetti, l’ascolto. Una delle due donne innamorate, Helen, la versione borghese di Ermia (e Lisandro ), è un’acrobata che deve lasciare il circo perchè caduta dal trapezio insieme alla sua arte; diventerà razzista. L’aiutante di Oberon è un artista, uno scultore che fabbrica amuleti in serie capaci di risvegliare l’erotismo almeno per poco tempo; sarà lui a costruire un modello di vacca per Titania che desidera congiungersi col toro. Da questa unione nascerà il mostro, il Minotauro che con naturalezza dominerà il finale della scena; come se la bestialità si sostituisse all’umanità. Non c’è grande differenza tra notte e giorno, perchè le tenebre sono ormai calate sugli animi e anche il dio Oberon, finisce col dare le dimissioni e confondersi nel magma desolato e desolante umano. Shakespeare è lontano, non c’è spazio per la magia sottile che in una notte stravolge gli equilibri di due coppie di innamorati per poi ricomporsi alla luce del giorno. Il mito compare, ma frammentato, disordinato.
La nuova produzione del Teatro di Roma propone la versione che Peter Stein mise in scena alla Schaubühne am Lehniner Platz nel 1984. Ha un sapore kolossal per le sue quattro ore e mezzo di spettacolo, le scene caratterizzate da complessi impianti visivi, i tanti attori coinvolti, 17, tra cui Maddalena Crippa e Paolo Graziosi nei ruoli di Titania e di Oberon. Tuttavia l’estetica appare datata, frammentaria, un caleidoscopio dove le varie tessere non arrivano mai a ricomporsi in qualcosa di unitario.
Piccolo Teatro Strehler (Largo Greppi – M2 Lanza), Milano
Orari: da martedì a sabato ore 19, domenica ore 16.
Durata: 4 ore e 30 minuti con due intervalli
Prezzi: platea 33 euro, balconata 26 euro
Informazioni e prenotazioni 848800304
Der Park
di Botho Strauss dal “Sogno” di Shakespeare
traduzione Roberto Menin
regia Peter Stein
con Alessandro Averone, Martin Chishimba, Maddalena Crippa, Martino D’Amico,
Michele De Paola, Arianna Di Stefano, Gianluigi Fogacci, Paolo Graziosi, Orlando Lancellotti,
Pia Lanciotti, Laurence Mazzoni, Andrea Nicolini, Silvia Pernarella, Graziano Piazza,
Daniele Santisi, Fabio Sartor, Samuele Valera
scenografo Ferdinand Woegerbauer
costumista Annamaria Heinreich
lighting designer Joachim Barth
musiche originali Massimiliano Gagliardi
assistente alla regia Carlo Bellamio
produzione Teatro di Roma