Non ti pago allo Strehler: quando i defunti si divertono con nuvole e lotto

Dal 10 al 22 novembre 2015, al Piccolo Teatro Strehler di Milano, la Compagnia di Teatro di Luca De Filippo presenta “Non ti pago”, commedia scritta da Eduardo de Filippo nel 1940. La regia è di Luca de Filippo, le scene di Gianmaurizio Fercioni, i costumi di Silvia Polidori e le musiche di Nicola Piovani. Nel ruolo principale di Ferdinando Quagliuolo, generalmente interpretato da Luca de Filippo assente per una discopatia, troviamo Gianfelice Imparato, attore eccellente. La commedia è spassosa, ilare, con una napoletanità dirompente. Il pubblico ride ed applaude di gusto, orientandosi da subito in questa divertente commedia dove l’assurdità della situazione è talmente assurda da sembrare quasi normale, tanto da vincere sulla realtà.
Ferdinando Quagliuolo passa intere notti seduto sui tetti, sperando che il defunto padre, don Saverio, gli suggerisca i numeri da giocare al lotto. Mentre Ferdinando gioca senza mai vincere, il suo impiegato Bertolini, futuro sposo della figlia, che abita ora nella casa di don Saverio, ha una fortuna sfacciata e vince continuamente al lotto, giocando i numeri suggeriti dalla defunta famiglia. L’invidia da parte di Ferdinando cresce al punto da trasformarsi in odio, quando Bertolini vince una forte somma giocando i numeri dategli in sogno proprio da don Saverio. Questa è per Ferdinando un’ appropriazione indebita. É subito chiaro per lui, che don Saverio sia apparso in sonno al suo impiegato per errore, non sapendo infatti che lui aveva cambiato casa dopo il lutto. Per avvalorare la sua tesi e riscuotere lui la vincita, chiama un avvocato bisunto e il prete, ma né la legge né il mistero dell’aldilà, lo aiutano. E cosi, dopo aver sfiorato anche una tragedia, si vede costretto a restituire il biglietto sottratto al vincitore, pregando però il padre, qualora il sogno fosse per lui e non per Bertolini, di dare insieme alla vincita, guai e disgrazie, malattie insignificanti, malattie mortali, rotture e perdite di arti inferiori e superiori; peste, colera, freddo e miseria, povertà e fame sino alla settima generazione. L’anatema si avvera e Bertolini, perseguitato dalle disgrazie che gli impediscono persino di ritirare la vincita, la offre spontaneamente al futuro suocero. Ferdinando, forte del suo legame con il regno dell’aldilà, la regala in dote alla figlia.
C’è da chiedersi perchè Eduardo dicesse di questo lavoro, “una commedia molto comica, che secondo me è la più tragica che io abbia mai scritto”. Forse proprio per la grande contraddizione dell’uomo: il disperato tentativo dell’uomo di regolare, attraverso un gioco con numeri arbitrari, il rapporto con i morti.
Piccolo Teatro Strehler (Largo Greppi – M2 Lanza)
Orari: martedì, giovedì e sabato, 19.30; mercoledì e venerdì 20.30; domenica 16
Durata: due ore compreso intervallo
Prezzi: platea 33 euro, balconata 26 euro
Informazioni e prenotazioni 848800304