“Il diavolo custode” di Salemme al Manzoni di Milano

E’ in scena dal 10 al 31 dicembre a Milano la commedia “Il diavolo custode“, spettacolo di cui Vincenzo Salemme, non solo è autore, ma anche regista e protagonista.
Come sempre Salemme, che in conferenza stampa dice di non essere un vero scrittore, perchè incapace di scrivere un soggetto per un altro ma di scrivere solo testi che poi vuole portare in scena personalmente, si è ispirato alla difficile attuale realtà sociale, dove la precarietà dilaga in tutti i campi, ma nonostante il suo racconto ha perfino risvolti drammatici riesce comunque a strappare abbondanti risate al suo pubblico, perchè, come sempre vi è un gioco di equilibri tra tristezza e allegria.
Vincenzo Salemme, che lo scorso anno aveva portato in scena “Astice al veleno”, con un buon successo di critica e di pubblico, si fa apprezzare pure in televisione ed al cinema. Ma sull’argomento, ammette che il teatro è il suo primo amore ed anche quando fa cinema usa il set come se fosse un palcoscenico, dove poter esprimere se stesso e cercare quel rapporto col pubblico che solo il teatro sa dare.
“Il diavolo custode”, vuole rappresentare la coscienza di ognuno di noi, che nella vita tenta di essere stesso, senza riuscire ad essere perfetto, a cui fa eco la voce del suo inconscio che in questo spettacolo prende corpo attraverso lo stesso pubblico, il quale viene scherzosamente coinvolto dal regista, interfacciandolo con il cast, facendolo così diventare parte integrante dello spettacolo.
Salemme del suo spettacolo dice: “Ho voluto fare uno spettacolo che facesse venire voglia di parlare di se stessi, di quella parte di noi che entra in contatto col diavolo senza mettersi paura, perchè in fondo quel diavolo che è in noi, spesso non può farci del male, ma vuole forse darci una seconda possibilità”.
Il protagonista della storia è Gustavo Gambardella, un uomo che sta vivendo la difficoltà della crisi economica ed è strozzato dai debiti, ma è anche attaccato e soffocato dalla famiglia, che non solo non lo comprende, ma lo denigra e lo spinge a prendere iniziative che poi lo travolgeranno, fino a portarlo a decisioni drammatiche.
Ma lo sfortunato proprietario di un piccolo bar, a cui ha dato un nome singolare quanto inappropriato, mentre si arrovella per poter trovare una soluzione che gli permetta di onorare i suoi debiti, riceve la visita del suo “diavolo custode”, accompagnato da un bizzarro assistente calabrese, che in tutti i modi cercano di convincerlo di vendergli la sua anima in cambio di denaro, sesso e felicità…
Gustavo così va in crisi, ma non vuole scendere a compromessi con la propria coscienza e con i valori morali a cui ha sempre creduto, come onestà e fedeltà.
L’incontro col diavolo porta allo scoperto tutte le sue insicurezze e, attraverso il suo inconscio si evidenziano tutte le contraddizioni, scoprendo così di non avere la famiglia che si illudeva di avere, ma che invece tutti sono pervasi dal proprio egoismo, compreso il cognato prete. Tutto ciò finisce per schiacciate il povero Gustavo, fino a farlo esplodere.
“Il diavolo custode“, dunque è uno spettacolo, prevalentemente comico, ma che riesce e mettere in luce altri aspetti della nostra vita che fa si che il brillante showman partenopeo, possa conquistare un pubblico variegato.
Salemme durante la presentazione del suo spettacolo ha esternato alla stampa la sua idea di rinnovamento del teatro per far si che, anche un pubblico non abituato decida di approcciarsi al Teatro e che non lo veda come un luogo fatto solo per “pochi”, ma senza timori, possa entrare e soddisfare non solo la curiosità, ma anche la voglia di divertirsi, che solo il Teatro può dare con la sua magia.
Per questo, dice Salemme, è necessario cambiare le regole, che possono essere diverse in funzione del territorio in cui ci si trova.
Ritornando allo spettacolo segnaliamo che in scena per questa divertente commedia, insieme a Vincenzo Salemme, nella parte del diavolo, troviamo il suo assistente (Nicola Anunzio), Gustavo (Domenico Aria), la moglie Teresa (Floriana De Martino), insieme al fratello di lei Amilcare (Giovanni Ribò) e dalla figlia Lucia (Raffaella Nocerino).
Il canovaccio su cui è costruito lo spettacolo è basato sulla comicità ormai nota dell’artista che non sorprende affatto, ma con le sue maschere ed i suoi travestimenti riesce a fare sfoggio del suo bagaglio di battute, che dopo l’epilogo della storia raccontata, prende il sopravvento della scena per un monologo divertente, ma slegato dal contesto del soggetto.
La scenografia di Alessandro Chiti, forse troppo tecnologica e fredda, fa rimpiangere un ritorno alla tradizione che renderebbe più credibile il messaggio dell’eclettico Salemme, niente affatto banale.
Lo spettacolo sarà in scena anche la sera del 31 dicembre per accompagnare gli spettatori ad incontrare il nuovo anno 2014 con i festeggiamenti di San Silvestro.
Dopo Milano il tour teatrale proseguirà, prima in alcune città del nord Italia e poi in altri teatri dello stivale, a conferma che Salemme è senza dubbio gradito dalle alpi alla Sicilia.
Al Teatro Manzoni dal 10 al 31 dicembre 2013
Via Manzoni 42 – 20121 Milano
Tel. 02 7636901 – Fax 02 76005471
www.teatromanzoni.it
info@teatromanzoni.it
Biglietto: poltronissima € 32,00; poltrona: feriali € 20,00 – sabato e domenica € 22,00
Orari: feriali ore 20,45 – domenica ore 15,30
31 dicembre: ore 18,00 poltronissima € 45,00 – poltrona € 32,00
ore 21,30 poltronissima € 73,00 – poltrona € 50,00 con brindisi di mezzanotte
Sebastiano Di Mauro
13 dicembre 2013