A te e famiglia: quando la famiglia assoggetta l’esistenza dei propri figli

Angelo Campolo inaugura con A te e famiglia, scritto con Giulia Drogo, il FringeMI Festival che è giunto alla sua quarta edizione in forma sempre più allargata visto il grande successo ottenuto.
In 75 minuti Angelo Campolo accompagnato dalle musiche dal vivo di Giorgia Pietribiasi, tesse davanti ai nostri occhi intrecci di vite di quella terra difficile tra Calabria e Sicilia dove il male è un dolore terrestre, che sembra abitare le cose e lo Stato, è più lontano del cielo.
Lo fa con il suo stile, con quella carica compressa di vita che sembra liberarsi ed espandersi sul palco per arrivare ad ognuno di noi, tra un mimo ironico, una nota dialettale gravida di musicalità ed una parola capace di squarciare il nostro “cielo di carta”.
Scampoli della sua vita si mischiano a quelli di giovani destini segnati dalla mafia e a quelli di altre persone, come il giudice Di Bella o Teresa, dei servizi sociali. Sono loro che tentano di costruire una possibilità altra per questi giovani cresciuti con la cultura mafiosa.
A te e famiglia: il teatro come infiltrazione culturale
Cercano cioè di offrire loro “infiltrazioni culturali” intese come grimaldelli, deviazioni alla predestinazione famigliare che li vorrebbe mafiosi inseriti nel solco genitoriale. Perchè vittime, possono essere anche i figli di ricchi mafiosi, obbligati a perpetrare il nome e le azioni dei padri.
E il laboratorio teatrale che Campolo tiene con giovani ragazzi reclusi per reati mafiosi a Catania è una di queste possibilità.
Sullo sfondo, una città all’apparenza ricca, con pasticcerie piene di leccornie ma agli angoli delle strade bambini che dovrebbero stare a scuola, con già le sigarette in bocca. Perchè qui i primi sconfitti sono lo Stato e la scuola.
Campolo ci racconta le sue difficoltà, frustrazioni, fallimenti, parla della sua voglia di mollare davanti a questi ragazzi privi di desideri propri, perchè assorbiti nel quadro paterno dell’identificazione.
Con umiltà parla dei suoi errori e di quelli di altri che come lui, vogliono fare del bene. Ma anche di quelle gioie subitanee che legge negli occhi di alcuni ragazzi, che permettono alle parole di Shakespeare e/o altri autori di risuonare dentro di loro facendo si che l’immaginario vinca sul reale e apra così uno spazio del possibile.
Lo spettacolo diventa così un positivo, anche se doloroso, inno al teatro, all’arte che consente una ricerca dentro se stessi per sopportare una vita sguaiata.
FringeMi
Dal 13 al 19 giugno 2022 questa splendida iniziativa culturale e sociale nata in un piccolo quartiere periferico al nord di Milano, porta circa 100 eventi in luoghi non teatrali: bar, locali, parchi, una libreria, perfino un negozio di moto, una galleria d’arte contemporanea e un’ex officina.
Si va dal teatro di ricerca, alla stand-up fino al teatro di narrazione e al teatro-canzone. Ospita incontri, spettacoli itineranti e spettacoli per bambini.
La rassegna di arti performative è stata fortemente voluta da associazioni che lavorano sul territorio e ne conoscono i bisogni, proprio per favorire aggregazione, condivisione, socialità. FringeMi è infatti aperto, inclusivo, internazionale, tollerante, multicolore, divertente, con momenti di attenzione e riflessione.
A te e famiglia
di Angelo Campolo e Giulia Drogo
con Angelo Campolo
musiche dal vivo Giorgia Pietribiasi e Giulio Tisato
una produzione Daf Project
Prima nazionale
FringeMi è un progetto di Bardha Mimòs ETS, a cura di Ippolita Aprile, Giulia Brescia, Silvia Rudel, Matteo Russo, Davide Verazzani.

Ideazione
Davide Verazzani – direzione generale – direzione@fringemi.com
Organizzazione
Giulia Brescia giulia@fringemi.com
Matteo Cellerino – Eleonora Palmieri – Olimpia Vianini Tolomei organizzazione@fringemi.com