L’anima buona di Sezuan, tra lirismo e cruda realtà

L’anima buona di Sezuan, tra lirismo e cruda realtà

L’anima buona di Sezuan fu scritta da Brecht nel 1938, in piena ascesa nazista durante il suo esilio in Danimarca. É una sorta di favola, di parabola per denunciare la miseria morale del totalitarismo privo di umanità. La regia di Monica Guerritore che interpreta il personaggio principale, ne fa uno spettacolo di grande poesia ispirandosi all’edizione di Giorgio Strehler (Milano 1981). La pièce è piena di appelli disperati alla bontà e conseguenti scoppi di ira davanti alla passività e all'indifferenza umana. Brecht critica la religione che non arriva a migliorare l'uomo; il capitalismo che tende a sfruttarlo; e la giustizia che è spesso corrotta e corruttibile.
foto-articolo
Teatro - 19 Novembre 2021

di Raffaella Roversi

Condividi: