L’anima buona di Sezuan, tra lirismo e cruda realtà
Dal 4 al 17 novembre 2021 sul palco del bel Teatro Manzoni di Milano è andata in scena L’anima buona di Sezuan, di Bertold Brecht, una parabola di teatro politico e civile.
La regia di Monica Guerritore che interpreta il personaggio principale, ne fa una pièce di grande poesia ispirandosi all’edizione di Giorgio Strehler (Milano 1981). Nel centenario della sua nascita, lo spettacolo infatti vuole essere un omaggio al grande Maestro con cui l’attrice romana debuttò appena quindicenne.
L’anima buona di Sezuan fu scritta da Brecht nel 1938, in piena ascesa nazista durante il suo esilio in Danimarca. É una sorta di favola, di parabola per denunciare la miseria morale del totalitarismo.
Siamo in una lontana provincia della Cina, a Sezuan, un piccolo villaggio martoriato dalla fame, dalla penuria di acqua e dalla miseria fisica e sociale.
Li atterrano tre dei, in cerca di persone buone e di un alloggio per la notte. Il mondo crudele e egoista infatti, ci dicono con fare superficiale, può andare avanti lo stesso, basta che ci sia almeno una persona buona.
Inutile dire che anche in un piccolo villaggio l’impresa risulta piuttosto difficile. Tutti gli abitanti infatti, sono cosi angustiati, rabbiosi, aggressivi per la vita magra che conducono, da non voler ospitare nessuno.
Alla fine sarà solo una giovane donna, Shen Te, una prostituta, ad accogliere nella sua misera dimora, gli dei. Questi, ben felici di aver trovato L’anima buona di Sezuan, dopo aver dormito da lei la notte, si apprestano a ripartire per le sfere celesti. Prima però, le offrono una grande ricompensa in denaro, felici di aver trovato l’anima necessaria e incuranti di lasciare sulla terra strumenti o consigli per migliorare il mondo.
Con questi soldi Shen Te apre una piccola tabaccheria. Comincia allora ad offrire ospitalità e cibo gratuitamente a tutti i bisognosi, che però ne approfittano a tal punto da minacciare la sua propria esistenza. Dopo aver perso la tabaccheria, per proteggersi e salvarsi, decide di diventare cattiva, assumendo le sembianze di in un cugino crudele. Il cugino aprirà una fabbrica e sfrutterà i bisognosi.
La pièce è piena di appelli disperati alla bontà e conseguenti scoppi di ira davanti alla passività e all’indifferenza umana. Brecht critica la religione che non arriva a migliorare l’uomo; il capitalismo che tende a sfruttarlo; e la giustizia che è spesso corrotta e corruttibile. E pone domande infinite.
C’è un’amarezza di fondo: è inutile che una persona buona provi a cambiare il mondo. I cambiamenti devono essere fatti dalla società che prima dei principi morali, deve provvedere a sfamare la collettività. Facendosi giutizia da soli infatti, si rischia di diventare lupi.
Eppure la regia della Guerritore, molto tesa alla sottrazione, sembra ammantare la parabola brechtiana di amorevole tenerezza e di una luce compassionevole.
La scena essenziale dal fondale bianco di Luciano Damiani, è infatti come avviluppata da una luce chiara disegnata da Pietro Sperduti. É al suo interno che si stagliano spesso le siluhettes “cineseggianti” dei bravissimi e affiatati attori che cambiano ruoli, abiti e mimica continuamente.
Anche se il dinamismo scenico spesso muove al riso, esso è accompagnato da un lirismo sempre in contoluce. Forse è questo a creare “lo straniamento” voluto da Brecht.
Teatro Manzoni, Via Manzoni 42, Milano,
Telefono 02 7636901
L’acquisto online sul sito del Teatro è semplice e veloce.
Online www.ticketone.it
Monica Guerritore
Omaggio A Giorgio Strehler
L’anima buona di Sezuan
di Bertolt Brecht
traduzione di Roberto Menin
Matteo Cirillo Yang Sun, un aviatore senza lavoro / il falegname LinTo
Alessandro Di Somma Secondo Dio / il bambino / la vedova Li
Vincenzo Gambino Wang, un venditore d’acqua / il fratello zoppo
Nicolo’ Giacalone il barbiere Shu Fu / il marito
Francesco Godina il poliziotto / il nipote gagà / Primo Dio
Monica Guerritore Shen Te alias Shui Ta
Diego Migeni Terzo Dio / la Signora Mi Tzu Lucilla Mininno Signora Yang / la moglie
scene da un’idea di Luciano Damiani
disegno luci Pietro Sperduti
costumi Valter Azzini
direttore dell’allestimento Andrea Sorbera
collaborazione musicale Paolo Daniele
assistente alla regia Valentina Morini
regista assistente Leonardo Buttaroni
BEST LIVE
Feriali: ore 20.45
Domenica e festivi: ore 15.30
Manzoni Family: sabato, ore 15.30 / domenica, ore 11.00