Edificio 3: come spostare di un attimo un fallimento imminente

Edificio 3 di Claudio Tolcachir, ha debuttato in prima nazionale al Teatro Studio Melato di Milano e resterà in scena sino al al 7 novembre 2021.
È questa la prima produzione del Piccolo Teatro di Milano con il regista argentino.
Edificio 3 è l’ultimo edificio rimasto, dopo che il primo e il secondo sono stati abbattuti. Ospita un ufficio decadente e un po’ fatiscente, all’interno del quale si muovono tre colleghi: una giovane donna che ama infilarsi nelle vite degli altri due colleghi, un’altra che arriva perennemente in ritardo, ed un uomo di circa cinquanta anni che ha sempre vissuto con sua madre.
I tre si ritrovano ogni giorno in questo spazio che sa di abbandono. Loro stessi si sentono abbandonati professionalmente ma continuano a lavorare pur non sapendo cosa fare.
Lo stesso spazio diventa anche la casa di una giovane coppia: un lui sfuggevole e sfuggente, una lei perdutamente innamorata che vorrebbe un progetto di vita con lui. Tutto si incrocia in maniera scomposta e ilare.
I discorsi sono talvolta indirizzati a persone non presenti in scena e sembrano perdersi nel vuoto.
Si ride, e tanto, davanti agli intenti assurdi di tutti. Per esempio quello delle due colleghe di spiegare telefonicamente al collega come capire se la mamma è morta, o di aiutarlo nello scrivere una lettera di commemorazione per la sua morte.
In realtà dietro a questi intenti grotteschi che muovono al riso anche per la naturalità della splendida recitazione degli attori, si cela il dramma dell’esistenza di chi, consapevole di un fallimento imminente, continua a cimentarsi in intenti che, seppur fallimentari, hanno il potere di spostarlo temporalmente non fosse che per una manciata di minuti.
Moni, la bravissima Valentina Picello, che ricorda una petulante zia inglese, ha perso la casa. Sandra, la vitale Giorgia Senesi, non si rassegna alla solitudine sentimentale ma vorrebbe un seme maschile qualsiasi per avere un figlio. Ettore, un mirabile Rosario Lisma tra Fracchia e Peter Pan, chiede amore. Manuel il giovane partner di Sofia, sperimenta le sue identità sessuali senza aver però la regia sulla sua vita. Sofia vorrebbe cambiarlo.
Quello spazio diventa una zattera, cui lacerti di solitudine si aggrappano tra malinconia e umorismo, incontinenza verbale e non detto, incapacità di chiedere aiuto e volontà di offrirlo.
Edificio 3 offre piani interpretativi diversi: può essere visto anche come lo specchio delle solitudini delle nostre rumorose città, dei segreti nascosti nelle piccole comunità, del vuoto delle nostre vite amplificati dalla pandemia.
Piccolo Teatro Studio Melato (Via Rivoli, 6 – M2 Lanza)
dal 2 ottobre al 7 novembre 2021
Edificio 3
Storia di un intento assurdo
scritto e diretto da Claudio Tolcachir
traduzione Rosaria Ruffini
luci Claudio De Pace
costumi Giada Masi
con (in ordine alfabetico)
Rosario Lisma, Stella Piccioni, Valentina Picello, Giorgia Senesi, Emanuele Turetta
produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, Carnezzeria srls, Timbre4
in collaborazione con Aldo Miguel Grompone
Foto di scena Masiar Pasquali
Orari: martedì, giovedì e sabato, ore 19.30; mercoledì e venerdì, ore 20.30; domenica, ore 16.
Lunedì riposo.
Durata: 90 minuti senza intervallo.
Prezzi: platea 40 euro, balconata 32 euro
Informazioni e prenotazioni 02.21126166 – www.piccoloteatro.org
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