Idiota: il vuoto di pensiero rende l’uomo pericoloso

Dal 25 al 30 maggio 2021, Roberto Rustioni torna all’Elfo Puccini di Milano in veste di attore e regista con Idiota, del catalano Jordi Casanovas.
La pièce sembra apparentemente rispondere alla domanda “Cosa siamo disposti a fare quando ci troviamo in difficoltà, soprattutto economiche, quando ci troviamo in crisi”?
Un uomo, Roberto Rustioni, è in una piccola sala all’interno di un Centro di Ricerca. Lo accoglie un’avvenente dottoressa in camice bianco, Giulia Trippetta.
Arriva brioso e anche un po’ borioso, convinto di uscire dopo poco con tanti soldi. Pochi giorni prima ha infatti firmato un contratto che per superficialità non ha letto. Ma gli è stato assicurato che avrebbe dovuto solo rispondere a delle domande.
Fa da subito battute scontate condite da ammiccamenti nel tentativo, dice lui, di rompere il ghiaccio. Rustioni è talmente bravo nell’essere questo personaggio da starci quasi antipatico. Perchè da subito il protagonista ci appare come l’uomo medio di Pasolini: “un mostro, un pericoloso delinquente, conformista, colonialista, razzista, schiavista, qualunquista”, un uomo che non esiste.
Ed infatti la sua boria iniziale, nasconde la sua inadeguatezza. A cosa? Semplicemente alla vita.
Durante il test che si fa sempre più svilente, umiliante, coercitivo, si scopre cosi che l’uomo ha contratto debiti, che perde soldi al gioco nella vana illusione di risollevare le sue sorti economiche, che rischia di perdere la casa per non avere pagato rate del mutuo. Nel terrore di perdere gli affetti di moglie e figlia, non ha rivelato loro la reale situazione.
L’asimmetria spaziale della scena, con lui seduto ad un piccolo e scomodo banco, mentre lei ad una grande scrivania, si ripropone nel dialogo, sempre più serrato, invasivo, capace di ribaltare la realtà sociale convenzionale.
Più volte è tentato di lasciare l’esperimento che si va via via trasformando in un gioco macabro, che mette in pericolo anche le vite dei suoi cari.
Ma poi resta perchè incapace di assumersi la propria responsabilità e di ribellarsi.
Idiota sembra un’istantanea cruda di un uomo non stupido, ma senza idee. Il suo vuoto di pensiero ne fa un individuo pericoloso perchè incapace di stabilire con la sua coscienza, la linea morale oltre la quale è inumano accettare soppraffazioni. Per evitare l’assunzione di responsabilità preferisce cosi sottomettersi ciecamente all’autorità cui delegarla.
L’esperimento, condotto nello spettacolo per conto di grandi multinazionali, pertanto è pienamente riuscito! Il mondo di Orwell, non è poi cosi distante.
IDIOTA
di Jordi Casanovas
traduzione Francesca Clari in collaborazione con Francesco Fava
regia Roberto Rustioni
con Roberto Rustioni e Giulia Trippetta
aiuto regia Francesco Piotti
scene e costumi Francesco Esposito
contributi video Pablo Solari, ideazione video Igor Renzetti
disegno luci Gianluca Cappelletti
una produzione Fattore K
in collaborazione con “Fabulamundi. Playwriting Europe” e Associazione Olinda Produzione