Il Servo, storia di una vertiginosa manipolazione

Il Servo è un racconto breve del nobile scrittore inglese Robin Maugham (1916 – 1981), portato sul grande schermo da Joseph Losey nel 1963 che i registi Andrea Renzi e Pierpaolo Sepe presentano sul palco del Piccolo Teatro Grassi, a Milano, dal 17 al 25 novembre 2018.
Il romanzo è del 1948. L’Inghilterra è da poco uscita vittoriosa dalla guerra, ma è prostrata; la società aristocratica, con le sue gerarchie, le sue colonie sparse per il mondo, i suoi rituali, comincia a scricchiolare.
È su questo sfondo che conosciamo Tony, un giovane e ricco aristocratico che rientra a Londra dopo 6 anni passati in Africa, probabilmente in una colonia. Si installa in un appartamento che un amico ha scelto per lui in un quartiere lussuoso della capitale. Ha una bella fidanzata, che lo ha aspettato. Ma qualcosa si è rotto in lui; appare stanco, svuotato, incapace di scegliere, di dirigere la sua vita, di agire. Prende un maggiordomo, Barrett, che inizialmente assolve a tutte le mansioni domestiche, poi previene i suoi bisogni ed infine arriva a dominarlo.
I due registi, tralasciano il momento storico dell’Inghilterra postbellica e si concentrano sul rapporto di manipolazione e assuefazione tra i due, sul capovolgimento dei ruoli, sulle parole che nascondo il non detto. La scena ed i costumi sono infatti contemporanei. La musica forte, tribale, funerea, con ossessivi colpi di tamburo, che torna spesso durante lo spettacolo, annuncia dalla prima scena, la sconfitta.
Il sipario si apre su una gigantesca vetrata ad arcata, da cui filtra una luce grigiastra, sinistra, che illumina un corpo inerme, disteso su un divano, quello di Tony, mentre la figura del Servo, ne veglia il sonno.
In Il Servo, non c’è mai violenza esplicita, ma un che di dannato, infernale nella relazione ambigua tra domestico e padrone. Le parole di Barret nascondono una volontà distruttrice tendente ad indebolire, svilire Tony, a spegnere la sua vitalità, mentre cresce la sua dipendenza dall’alcol.
C’è un un po’ di Freud in questa dipendenza emotiva, in questa fascinazione di entrambi che sconfina in aneliti omosessuali; ma anche di Marx e della sua lotta di classe, del servo che vuole far scendere il lord al suo livello.
Bravi tutti gli attori: Tony Laudadio (Richard Merton), Federica Sandrini (Sally Grant), Andrea Renzi (Tony Williams), Lino Musella (Les Barrett), Maria Laila Fernandez (Vera / Mabel).
Piccolo Teatro Grassi (Via Rovello, 2 – M1 Cordusio)
dal 17 al 25 novembre 2018
Il servo
di Robin Maugham
traduzione di Lorenzo Pavolini
regia Andrea Renzi, Pierpaolo Sepe
con (in ordine di apparizione): Tony Laudadio (Richard Merton), Federica Sandrini (Sally Grant),
Andrea Renzi (Tony Williams), Lino Musella (Les Barrett), Maria Laila Fernandez (Vera / Mabel)
scene Francesco Ghisu
costumi Annapaola Brancia d’Apricena
disegno luci Cesare Accetta
aiuto regia Luisa Corcione, Simone Giustinelli
aiuto scenografo Christina Psoni
fotografa e assistente luci Laura Micciarelli
produzione Casa del Contemporaneo-Centro di Produzione \ Teatri Uniti \
Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale \ Napoli Teatro Festival Italia (NTFI)
Orari: martedì, giovedì e sabato, ore 19.30; mercoledì e venerdì, ore 20.30; domenica, ore 16.
Durata: 120 minuti con intervallo
Prezzi: platea 33 euro, balconata 26 euro
Informazioni e prenotazioni 0242411889 – www.piccoloteatro.org
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