Ddl Zan, ne parlano anche i muri

In questo momento storico alcuni di noi stanno combattendo una grande battaglia. Dico “alcuni” con grande rammarico perché questa lotta dovrebbe invece essere di tutti. Sto parlando della discussione del Ddl Zan, proposta di legge per prevenire e contrastare le discriminazioni e le violenze per orientamento sessuale, genere, identità di genere e abilismo. Dieci articoli essenziali per la società in cui viviamo, ogni giorno teatro di nuovi abusi e violenze. E se in Senato non vogliono parlarne allora lo facciamo noi, in tutti i campi possibili compreso – ovviamente – quello dell’arte. Ecco alcuni artisti che hanno affrontato l’argomento con audacia e originalità.
Laika nei pressi del Vaticano
A pochi passi dalla residenza di papa Francesco, neanche un mese fa, è apparsa una nuova opera della street artist Laika (l’avevamo lasciata poco tempo fa con il murales contro la DAD), che ritrae due guardie svizzere in atteggiamento romantico davanti a un cuore arcobaleno. Nel giorno del pride l’artista ha dichiarato di voler difendere più che mai il Ddl Zan, utile a tutelare tantissime persone vittime di episodi di odio. “Chiunque deve sentirsi libero di amare il suo prossimo, senza timori o paure. Chi afferma che il decreto Zan porterà ad una limitazione della libertà di parola dimostra di non aver capito nulla o, peggio, si attacca a delle motivazioni pretestuose per nascondere la sua omofobia” dichiara l’artista.

Fedez in “Non è la Rai”
Sempre nella capitale, poco dopo il primo maggio, è spuntato un murales che stavolta vede protagonista il famoso rapper della coppia più socialmente attiva degli ultimi tempi. Fedez a cavallo dell’animale da sempre simbolo della Rai, viene ritratto dall’artista Harry Greb a due passi da Viale Mazzini, accanto alla storica sede della società. Sul fianco del cavallo le scritte “censura tv pubblica + bugie politiche”, “Ddl Zan”, “diritti dei lavoratori” e “stop omofobia”. È noto a tutti, infatti, l’episodio in cui il cantante, dopo essere salito sul palco del 1° maggio, avrebbe accusato la Rai di essere stato censurato. Non è evidentemente piaciuto ai dirigenti della Radiotelevisione Italiana il discorso a favore del Ddl Zan e le diverse citazioni omofobe riportate dei vari esponenti leghisti, per dimostrare il bisogno urgente di introdurre una legge che regoli l’odio omotransfobico, misogino e abilista. Così, con in vita una bandiera arcobaleno legata, Fedez viene ritratto come paladino dei diritti di tutti, contro una comunicazione vecchia e mal gestita che spesso sottace temi importanti, sui quali tutti noi dovremmo essere informati.

Zan Zorro a Milano
In Via Valenza, Porta Genova, il murales di Cristina Donati Meyer è un messaggio nei confronti dei più grandi oppositori della proposta di legge, Giorgia Meloni e Matteo Salvini. L’opera rappresenta il deputato Alessandro Zan nelle vesti di Zorro che, con indosso un mantello arcobaleno, traccia con la spada sui posteriori dei due capi partito la “zeta” di Zan. “L’Italia ha un’occasione storica per i diritti, approvando questa legge di giustizia e di contrasto alle discriminazioni. Come al solito, la politica è sequestrata da giochi di posizionamento che nulla hanno a che vedere con la sostanza del disegno di legge, vedasi le piroette di Renzi e del suo micropartito, schierato al Senato con la destra più reazionaria per affossare la proposta Zan” afferma l’artista del murales milanese.