Cavalli maltrattati alle porte di Roma, caccia ai responsabili
CAMPAGNANO – Maltrattati, malnutriti e confinati in un lager; stavolta non si tratta di migranti schiavizzati dagli scafisti prima della partenza ma di cavalli ridotti a pelle e ossa a 30 chilometri dalla capitale, una vergogna nostrana venuta alla luce sabato scorso, quando la Polizia Giudiziaria Zoofila del Gfa ha scoperto 11 cavalli detenuti in pessime condizioni all’interno di un terreno nel comune di Campagnano di Roma.
Gli animali, visibilmente provati dagli stenti, sono stati subito assistiti dalle autorità e dalle associazioni animaliste Eital e Horse Angel ma per uno di loro l’aiuto è arrivato troppo tardi e i veterinari della Asl Roma F non hanno potuto fare altro che mettere fine alle sue sofferenze.
Subito dopo il ritrovamento della stalla – finita immediatamente sotto sequestro – è stata sporta denuncia contro ignoti per maltrattamento e abbandono ma gli agenti sono al lavoro per individuare i titolari del terreno in cui i cavalli erano rinchiusi. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Giuseppe Mimmo della Procura della Repubblica di Tivoli.
Secondo la testimonianza dei volontari dell’Eital i cavalli erano costretti ad abbeverarsi da “una pozza colma di immondizia” e a muoversi in uno spazio angusto, in cui amianto mal conservato e scheletri di altri cavalli si stavano progressivamente sostituendo a un ben più consono manto erboso. Gli esemplari sopravvissuti – precisa l’Ente animalista – sono attualmente “custoditi da volontari in attesa dell’attuazione del protocollo sanitario, e poi saranno trasportati presso strutture idonee per ricevere cure e amore finora loro negato”.
Davide Lazzini
1 settembre 2015