Si al decreto carceri. Nordio da Meloni, presto colloquio con Mattarella
La Camera ha approvato in via definitiva il decreto carceri portato avanti dall’attuale governo e curato dal guardasigilli Carlo Nordio. Con 153 voti favorevoli, 89 contrari e 1 astenuto il ddl è legge. Nel frattempo, mentre in aula si votava, ha fatto molto discutere l’incontro dello stesso Nordio con la premier Giorgia Meloni che lo ha ricevuto a Palazzo Chigi insieme ai sottosegretari Ostellari, Delmastro e Sisto e ai presidenti delle Commissioni Giustizia di Senato e Camera Bongiorno e Maschio. Nulla da ridire se l’oggetto del confronto non fosse stato lo stesso di quello votato in quei momenti alla Camera. Molti i dissapori e gli scontri che hanno infuocato la seduta nell’ultimo giorno di lavoro di questo caldo agosto.
La nuova legge
Il ddl, da oggi convertito in legge, prevede “misure urgenti in materia penitenziaria, di giustizia civile e penale e di personale del ministero della Giustizia” e tra le novità istituisce una nuova figura all’interno dell’organigramma statale, quella del Commissario straordinario per l’edilizia penitenziaria.
Sarà previsto inoltre la possibilità per i detenuti di aumentare il numero di colloqui telefonici, verrà vietata l’opportunità, invece, ai detenuti a regime speciale del 41-bis, di poter partecipare ai programmi di giustizia riparativa. Per i tossicodipendenti si aprirà la possibilità di scontare la pena non più in carcere ma in apposite comunità terapeutichedi recupero, sia pubbliche che private; per le detenute madri, invece, sarà prevista la permanenza negli ICAM (Istituti a custodia attenuata per detenute madri).Verrà modificato ulteriormente l’ordinamento con l’introduzione del nuovo delitto contro la pubblica amministrazione di “indebita destinazione di denaro o cose mobili” con l’ulteriore modifica del decreto legislativo n. 231 del 2001 e, infine, si provvederà all’assunzione di 1.000 unità da destinare alla polizia penitenziaria.
L’assenza di Nordio
Carlo Nordio, a Palazzo Chigi da Giorgia Meloni, appare nuovamente irrispettoso di quel regolamento non scritto che il retaggio di un governo limpido dovrebbe sempre avere. Agli occhi di molti deputati essere stato a colloquio con la premier negli stessi istanti in cui si approvava il ddl da lui voluto, è stato subdolo. Marco Grimaldi, vicepresidente dei deputati Avs ha subito chiesto l’intervento del presidente della Camera Luca Fontana definendo il gesto di Nordio “uno schiaffo al Parlamento”. Il guardasigilli, di converso, ha dichiarato che l’incontro non era centrato sul ddl ma sull’emergenza carceri che comunque rimane una priorità non del tutto risolvibile con la nuova legge; il Ministro chiederà un incontro con il presidente Mattarella.
La bagarre in aula ha poi raggiunto toni tragicomici con alcuni deputati che, tra scaramucce e attacchi personali, hanno allungato il dispiegarsi della riunione.
Il presidente Fontana, in chiusura, ha rilasciato la seguente nota: «Il presidente della Camera, in ordine ai lavori della giornata odierna sul tema del sovraffollamento carcerario, ribadisce la centralità del Parlamento, le cui prerogative devono essere garantite attraverso il confronto delle idee e l’assunzione delle responsabilità da parte di tutti i soggetti interessati».
I dati
I dati consultabili sul sito del Ministero della Giustizia lasciano intravedere una situazione emergenziale di notevole portata, al 31 gennaio 2024, i detenuti presenti nelle nostre carceri ammonta a 60.637 persone. Purtroppo, la stessa fonte non fornisce dati sulla capienza regolamentare che le nostre strutture carcerarie possiedono. È possibile però valutare questo numero in circa 51.234 posti, ai quali vanno sottratti quelli inerenti alle celle inagibili. Parliamo di un numero che si aggira intorno a 10.000 detenuti in esubero. Il sistema carcerario è già collassato.