Centrale a biomasse nel Fucino: duro botta e risposta tra Rsu ex zuccherificio e Comitato “No Centrale PowerCrop”

L’Aquila – Continuano le proteste contro la realizzazione della centrale a biomasse.
Una centrale di potenza elettrica pari a 32Mw e di potenza termica pari a 90 Mw che, se realizzata, porterebbe alla perdita di molti posti di lavoro in agricoltura.
La Centrare sarà il risultato della riconversione dell’ex zuccherificio di Celano – dopo che avvenne la chiusura dello zuccherificio, infatti, i dipendenti, circa 100, vennero messi in Cassa integrazione e venne approvata la legge 80 di riconversione del settore bieticolo. La firma del protocollo d’intesa tra la società Sadam e il governo fu il primo passo per arrivare, nel settembre del 2007, alla firma per la riconversione con l’impianto a biomasse.
Per impedire la realizzazione dell’impianto, i cittadini si sono riuniti e hanno creato il Comitato Marsicano “No Centrale PowerCrop”, con sede presso la Proloco di Borgo Incile e con lo scopo di difendere la propria terra, la loro economia, salute e storia.
I cittadini riuniti nel Comitato contestano il parere espresso dalla Regione Abruzzo, che ha rilasciato la valutazione di impatto ambientale ( VIA ) in relazione al progetto della Centrale.
Alle ulteriori proteste contro la realizzazione dell’impianto hanno risposto le rappresentanze sindacali unitarie Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil ex Sadam: “non è possibile e non dovrebbe essere consentito a nessuno, contestare a piè pari e senza la benché minima ragione scientifica, il parere espresso sul progetto dalla Regione Abruzzo, attraverso il rilascio della valutazione di impatto ambientale. Si può essere d’accordo o meno su questioni di natura politica rispetto all’opportunità di realizzare un impianto industriale ma, per sostenere le proprie ragioni, non ci si possono inventare di sana pianta pericolosità ambientali escluse dagli organismi scientifici preposti” – ha dichiarato Marco Iacutone, uno dei sindacalisti.
I sindacati avvertono che se la centrale non verrà realizzata si perderanno cento posti di lavoro e cento milioni di investimento.
Altrettanto dura la risposta del Comitato Marsicano “No Centrale PowerCrop “ che in una nota ha dichiarato:” Ma perché le RSU (Rappresentanze Sindacali Unitarie) dell’ex zuccherificio di Celano non entrano a far parte del Comitato Marsicano NO ALLA CENTRALE A BIOMASSE POWER CROP? Cosa hanno da spartire i lavoratori dell’ex zuccherificio di Celano con il saccheggio che la Power Crop vuole fare del territorio e dell’economia del Fucino? Possibile che le RSU non si rendano conto, se il progetto Power Crop passasse, delle centinaia (se non migliaia) di posti di lavoro che si perderebbero nell’agricoltura e in tutto l’indotto?” – e ancora – “E’ possibile che le RSU non comprendano l’insostenibilità economico- industriale del progetto Power Crop?”.
di Patrizia Tarli
25 settembre 2011