Operazione “Aprutium” – controlli a tappeto in tutta la Regione

di Loris Tarli
“Aprutium” – ovvero il nome in codice dei controlli a tappeto disposto dal Comandante Regionale Abruzzo e che ha visto impegnati i Comandi Provinciali di L’Aquila, Chieti, Pescara e Teramo con l’aiuto tecnico del Reparto Operativo Aeronavale di Pescara. Un numero elevato, considerando la squadra di 150 militari che stavano lavorando allo stesso progetto.
In linea con ciò che viene insistentemente chiesto in questi giorni a livello nazionale – Serve maggiore rigore fiscale, questo è quello che ci sentiamo dire ormai da qualche anno, i tagli ai servizi non bastano e le opere caritatevoli delle banche nemmeno.
Ecco che in questi giorni si vedono manovre statali che tendono a riportare i conti dello stato e delle regioni in parità. Dopo il problema del ticket che doveva colpire la sanità abruzzese poi sostituito con una tassa sul tabacco, adesso arrivano i controlli sui commercianti e imprese di vario tipo.
Alla regione servono soldi, molti soldi, ed ecco che iniziano controlli laddove prima era “off limits” ed i risultati non si sono fatti attendere, visto che sono stati scovati sessanta lavoratori non in regola e in più sono stati trovati cinquanta negozi non in regola con sequestri di vario genere.
Durante l’operazione è stata fatta una vera e propria documentazione delle proprietà mobili e immobili della zona, monitorati anche gli alloggi per i quali si presumeva potessero essere usati come case/affitto. L’operazione ha interessato rispettivamente: le imprese di costruzioni nell’area costiera, il commercio al dettaglio nella stessa zona della costa, tutta la zona del Parco Nazionale d’Abruzzo, gli stabilimenti balneari, ristoranti, alberghi e noleggiatori di auto costieri. Sequestrati: giacche, portafogli, maglie, scarpe, L. V., occhiali.
Il lavoro “nero” colpisce Teramo con il 36,89%, in merito ai settori commerciali il primato spetta Chieti con il 39%. Ma la classifica delle regioni più oneste (ilgiornale.it) ci dice che la prima è “l’Emilia-Romagna con un coefficiente pari a (1,246) seguono: Lombardia, Alto Adige (1,186), Piemonte (1,088), Friuli-Venezia Giulia (0,993), Liguria (0,919) e Toscana (0,847). A metà classifica ci sono invece Lazio (0,804), Veneto (0,772), Marche (0,611), Trentino (0,571), Umbria (0,514), Valle d’Aosta (0,353) e Basilicata (0,277). Mentre possono considerarsi dei veri maestri nell’«arte» di evadere le tasse Abruzzo (0,142), Molise (0,116), Campania (0,106), e quattro regioni addirittura con il segno negativo: Sardegna (-0,02), Puglia (-0,082), Sicilia (-0,1) e Calabria (-0,24)”.