Terremoto in Emilia: 5 Paesi si oppongo agli aiuti dall’Ue

Bruxelles. Il portavoce del commissario Ue al bilancio Janusz Lewandowski, con un Tweet, ha annunciato che i negoziati sui bilanci rettificativi Ue del 2012, inclusi gli aiuti per il terremoto in Emilia ed Erasmus, e sul bilancio Ue 2013, sono “sospesi sino a martedi“‘. La decisione arriva dopo una giornata ad alta tensione in cui Germania, Olanda, Finlandia, Svezia e Gran Bretagna avevano deciso di bloccare gli aiuti Ue all’Emilia Romagna per la ricostruzione post-terremoto.
I cinque paesi, semplicemente, non vorrebbero che i 670 milioni del Fondo di solidarietà dell’Unione europea siano destinati per compensare i danni subiti dall’Italia. I cinque Paesi in questione sono inoltre contrari agli aumenti di bilancio chiesti dalla Ue per il 2012 e 2013.
A rassicurare gli italiani è intervenuto l’ambasciatore Ferdinando Nelli Feroci, che rappresenta l’Italia al tavolo delle trattative per i bilanci 2012 e 2013, che ha dichiarato:
“Nessun paese europeo è contrario al sostegno finanziario all’Emilia per il terremoto, non ci sono riserve su questo, sono ottimista sulla possibilità di raggiungere un accordo stasera o nel corso della notte per una soluzione positiva”.
Nelli Feroci ha precisato che: “nessuno si e’ espresso contro l’aiuto di 670 milioni all’Emilia, ci sono però cinque paesi che ritengono necessario chiudere su questo contestualmente alla decisione sulla rettifica del bilancio 2012 per 9 miliardi“ che sono necessari per pagamenti dovuti dall’Unione Europea.
Alla fine, però, una intesa di massima è stata raggiunta, il commissario Ue al Bilancio, Jenusz Lewandowski ha dichiarato: “Abbiamo fatto quanto necessario per rispondere all’obbligo morale che abbiamo nei confronti dell’Italia e di chi ha subito i danni del terremoto”.
L’unico problema, ha affermato il commissario Ue al Bilancio, resta da trovare ‘almeno’ nove miliardi per coprire il buco apertosi nel bilancio 2012, buco dovuto proprio all’esborso dovuto ai fondi Erasmus e da 1,8 miliardi di fondi strutturali destinati per l’Italia. Non ci resta che vedere cosa succederà martedì prossimo.
Enrico Ferdinandi
9 novembre 2012