Junker attacca Renzi: «non sono il capo di una banda di burocrati».
«Non sono il capo di una banda di burocrati: sono il presidente della Commissione Ue, istituzione che merita rispetto, non meno legittimata dei governi». Così Il neopresidente della Commissione europea Jean Claude Junker ha risposto alle critiche che il premier italiano aveva espresso durante lo scorso Consiglio Europeo.
Interrogato al Parlamento europeo dal capogruppo Ppe Weber in merito alle ultime dichiarazioni di Renzi a Bruxelles, Junker ha commentato le invettive italiane contro le istituzioni europee ed in particolare contro i tecnocrati, puntando a limitare la sicurezza del premier sulle previsioni economiche del Bel Paese:«Se la Commissione avesse dato ascolto ai burocrati il giudizio sul bilancio italiano sarebbe stato molto diverso».
Se da una parte le parole di Renzi non hanno raccolto molti consensi, (lo stesso Weber le ha definite inaccettabili), dall’altra qualcuno ha voluto difendere il premier in Europa: il capogruppo dei Socialisti e democratici al Pe Gianni Pittella ha infatti dichiarato che «valgono sono le decisioni finali, non le espressioni che si usano. Il governo italiano ha avuto un comportamento irreprensibile. E non accetto che si mettano in discussione le posizioni assunte dal governo Renzi in Europa, sempre leali, chiare e costruttive».
Junker, dopo aver ammorbidito la sua posizione nei confronti dell’Italia sostenendo «che i Consigli europei servono per risolvere i problemi e non per crearli», ha puntato il dito contro il premier David Cameron, anche lui contrario alla richiesta di un maggior contributo britannico nel bilancio dell’Ue.
Benedetta Cucchiara
4 novembre 2014