Berlusconi all’Ue: “Basta rigore, servono misure per sviluppo e crescita”
Intanto la Merkel propone veto Ue sui budget nazionali degli Stati Membri
Silvio Berlusconi è tornato a dire la sua sull’attuale situazione economica che l’Italia e l’Europa stanno vivendo, ponendo l’accento sulla necessità di sostenere con gli opportuni strumenti la crescita e lo sviluppo. “E’ urgente passare da politiche di rigore, che un’Europa troppo burocratica ha imposto in un momento di grave crisi economica come quella che ci stiamo trovando ad affrontare, a una politica che promuova la crescita e lo sviluppo”, ha spiegato il leader del Pdl, il quale ha poi precisato che l’Unione europea “ha una grande responsabilità, che è quella di rendere possibile una crescita per uscire dall’incubo di questa crisi”.
Berlusconi, inoltre, ha voluto porre sotto i riflettori l’esigenza vitale per l’economia italiana di tutelare gli interessi di imprese e famiglie: “L’emergenza povertà rivelata dalla Caritas e l’allarme lanciato dal presidente della Confindustria sulla condizione dell’economia italiana, ci spronano a mettere al centro del confronto politico le questioni serie della realtà, che riguardano le imprese, i lavoratori, le famiglie, i giovani”.
Poi, con riferimento all’Unione europea, l’ex Presidente del Consiglio ha affermato: “L’Europa deve necessariamente mettere in comune gli sforzi per rendere possibile la crescita e lo sviluppo dell’economia, in modo tale da uscire dalla crisi e restituire a tutti una speranza per il futuro”.
Intanto, la cancelliera tedesca Angela Merkel, in vista dell’apertura dei lavori del vertice Ue dei capi di Stato e di governo, che si terrà oggi e domani a Bruxelles con lo scopo di ridisegnare l’assetto istituzionale dell’Unione monetaria, ha affermato la sua intenzione di combattere affinché venga attribuito al commissario europeo per gli Affari Economici il diritto di veto sui budget nazionali degli Stati membri: “Quando disporremo di un meccanismo in grado di dichiarare non valido un bilancio, allora avremo bisogno di qualcuno in seno alla Commissione con la necessaria autorità e non c’è che il commissario agli Affari Esteri che possa farlo. So che numerosi Stati membri, sfortunatamente, non sono ancora pronti a farlo, ma questo non cambia il fatto che ci batteremo per questo”. La Merkel ha poi aggiunto stizzita: “Sono stupita dal fatto che appena qualcuno ha presentato una proposta per migliorare la credibilità dell’Europa si è subito gridato che non va bene, che la Germania si isola, che non si farà. Non è in questo modo che costruiremo un’Europa credibile”.
Infine, la Cancelliera tedesca ha lanciato l’idea di un fondo Ue, “ricavato per esempio dalla Tobin tax”, per investire in progetti specifici degli Stati membri e che possa servire come nuovo strumento di stabilità.
Una proposta interessante che deve essere però essere obbligatoriamente coniugata con altre imminenti esigenze, dagli aiuti alla Spagna al risanamento dell’economia greca, che in questo momento risultano delle priorità e necessitano come tali di godere di assoluta prevalenza. Lascia riflettere poi il fatto che l’idea di favorire progetti speciali degli Stati membri sia stata avanzata proprio dalla Merkel, che negli ultimi tempi ha reso proverbiale la sua resistenza contro proposte, dagli Eurobond alla concessione di ulteriore tempo alla Grecia, che avrebbero giovato a tutti i Paesi dell’Unione, ma sulle quali, invece, ha categoricamente posto il veto.
Giuseppe Ferrara
18 ottobre 2012