Crisi, Barroso e Monti: investimenti e rigore

La crisi in cui sta sprofondando la Spagna, insieme all’esito del primo turno delle elezioni presidenziali francesi, hanno acceso il dibattito europeo sull’esigenza di sostenere l’economia del Vecchio Continente, per evitare un acutizzarsi delle tensioni sociali. Mentre il presidente della Bce Mario Draghi sostiene la necessità di una politica per la crescita, avallata anche dal cancelliere tedesco Angela Merkel, si sta facendo largo in maniera sempre più seria l’ipotesi di investimenti mirati.
In un’intervista alla Leipziger Volkszeitung, la Merkel ha specificato la sua idea: <<Stiamo preparando un’agenda per la crescita in vista del vertice europeo di giugno>>. Il cancelliere ha poi voluto precisare: <<Lo ripeto ancora una volta: non solo crescita attraverso programmi congiunturali, ma anche crescita mediante riforme strutturali>>.
Avara di dettagli, dunque, è stata la dichiarazione di Angela Merkel. Più concreto, invece, è stato l’incontro di Mario Monti con il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso. In un comunicato congiunto i due hanno affermato la convinzione che “il rilancio della crescita debba avvenire attraverso una focalizzazione senza tregua sul miglioramento della competitività e non attraverso più alti livelli di debito”.
Continua la dichiarazione: “Il consolidamento fiscale dovrebbe pertanto procedere insieme a una politica di investimenti mirati per migliorare la competitività e allo stesso tempo contribuire ad accrescere la domanda nel breve periodo”.
La netta presa di posizione avviene dopo che giovedì Mario Monti aveva affermato l’esigenza di sostenere la domanda sia per agevolare il risanamento dei conti, sia per alleviare la crisi sociale che sta imperversando nel nostro continente, soprattutto nella Spagna, dove il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 24,4%. Il premier italiano, inoltre, aveva proposto in quell’occasione un piano di investimenti.
Se Monti e Barroso parlano di investimenti “mirati” è perché si vuole evitare di irritare i vertici tedeschi. Proprio ieri, infatti, Michael Meister, deputato vicino al cancelliere ha avvisato: “Mettere denaro in un’economia che presenta forti problemi strutturali non consente di risolvere questi stessi problemi strutturali”.
Monti e Barroso, comunque, torneranno ancora a vedersi il 15 maggio. Bisognerà vedere a questo punto se l’annunciato piano di investimenti, che ha come fondamento lo scopo nobile di rilanciare l’economia europea e che sta raccogliendo il consenso di molti Paesi, sarà così generoso da risultare efficace.
Giuseppe Ferrara
28 aprile 2012