Immigrati: dalla Toscana l’appello per dare cittadinanza a chi nasce in Italia

di Iacopo Bernardini
Estendere il diritto di cittadinanza agli immigrati residenti in Italia da più’ di cinque anni e ai loro figli nati nel nostro Paese e riconoscerne il voto alle elezioni amministrative. Queste le due proposte di legge di iniziativa popolare promosse dalla campagna nazionale “L’Italia sono anch’io”, di tappa oggi al Palazzo comunale di Campi Bisenzio. Presente, insieme alle oltre cinquanta associazioni aderenti al progetto, anche il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, che nel suo intervento richiama l’urgenza “della mutata composizione della societa’ e dei cambiamenti che ha subito”.
“E’ a loro [gli immigrati] che dobbiamo concedere la cittadinanza italiana, perché – continua Rossi – anche loro fanno parte del presente e del futuro di questo Paese”.
Questione decisiva per i futuri scenari della Toscana, regione dove ogni anno, su un totale di 33.000 nuovi nati, vengono alla luce da genitori stranieri circa 6.000 bambini. Da fenomeno periferico a componente strategica del Paese, l’immigrazione porta con sé sul tavolo del dibattito pubblico il fronte dei diritti civili e sociali. Ma si tratta di pretese che non si posso più ignorare, almeno secondo Enrico Rossi.“In Toscana abbiamo 300 mila immigrati circa: se non cominceremo a vederli tra un po’ seduti nei consigli comunali e provinciali, con pari dignita’ e diritto, sara’ un problema. Come si puo’ tenere esclusa una parte cosi’ importante della popolazione?”
23 ottobre 2011