Gabriele Lavia apre la stagione del Teatro della Pergola con il dramma di Pirandello

FIRENZE – La nuova stagione 2014/2015 del ‘Teatro della Pergola’ prenderà il via questa sera, venerdì 24 ottobre, con la prima nazionale di ‘Sei personaggi in cerca d’autore‘ diretto e interpretato da Gabriele Lavia che, in merito all’opera, un dramma di Pirandello, ha dichiarato: “E’ il testo di teatro più importante di tutti i tempi. Esso interroga il fondamento stesso del teatro: la contraddizione e la discordanza tra l’attore e il personaggio e l’impossibilità a fare dei due una sola unità. Ma dice Eraclito: Da ciò che è più discorde, lo splendido accordo”.
Pirandello scrisse la commedia in tre giorni e la lesse personalmente alla compagnia di Dario Niccodemi, tra lo sconcerto degli attori travolti sia dall’impeto delle parole che dall’entusiasmo. Lo stupore iniziale si trasformò in battaglia dopo la ‘vivace’ prima romana al ‘Teatro Valle’ nel maggio del 1921. Il pubblico rumoreggiante, alla fine del terzo atto, manifestò il suo dissenso urlando: “Manicomio! Manicomio!“. Gli spettatori, indignati, attesero in strada lo stesso autore, per incontrarlo nei pressi dell’uscita degli attori – o ‘vicolo dei gatti morti’ – per lanciargli insulti e monetine. Lo stesso canovaccio, cambiato di una sola scena, portò lo scrittore italiano sui palcoscenici europei nel 1925.
Da questa sera Gabriele Lavia metterà in scena la versione del 1925, con alcune aggiunte di quella del 1921: “una battuta certamente soppressa nel ’25 è quella dove Pirandello dichiara il suo essere ateo e, insieme, la sua malinconia verso il suo stesso ateismo: ho pensato fosse bene tenerla, non tanto perché aggiunge qualcosa all’intreccio, quanto perché dà un colore strano al personaggio del padre che è lo specchio di Pirandello, sia pure deformato o anche ironizzato. La scena, ad esempio, tra la bambina e la figliastra nei miei sei personaggi non avviene nel finale, come nel ’25, ma all’inizio del secondo atto (ho diviso lo spettacolo in due tempi). Invece di far arrivare come un colpo di scena la morte della bambina, nel ’21 Pirandello la raccontava tutta prima. Poi, l’ha spostata in fondo. Non so bene perché: forse voleva dare un effetto teatrale in più. Io ho scelto di mantenere la prima versione perché mi sembra più violenta, balza subito agli occhi”.
I protagonisti della pièce sono un padre e una madre divorziati, loro figlio e tre figli frutto della nuova relazione della madre con il segretario di famiglia: la figliastra, la bambina e il giovinetto. Tutti abitano in uno di quei paesini che sono familiari a Pirandello per le sue novelle e i suoi romanzi. Sono personaggi provinciali, storti, strani, piccoli e gretti. Sei figure misteriose balzate fuori della mente di un “autore” che però non ha voluto o saputo dar loro una forma, “aborti scenici” che però reclamano il loro diritto ad essere personaggi e chiedono a una compagnia che sta provando una commedia di dar loro quella “forma” a cui disperatamente anelano. Ma gli attori non possono “dare forma” a personaggi del tutto diversi da loro e le sei figure misteriose dovranno fare da sé.
Quest’opera è considerata la prima della ‘trilogia del teatro nel teatro’, di cui fanno parte ‘Questa sera si recita a soggetto’ e ‘Ciascuno a suo modo’: la messinscena esce dallo spazio troppo ristretto del palcoscenico per allargarsi alla platea, alle scalette laterali, al fondo della sala sino a pervadere l’animo di ogni spettatore.
Cast: Massimiliano Aceti, Ludovica Apollonj Ghetti, Alessandro Baldinotti, Daniele Biagini, Rosy Bonfiglio, Maria Laura Caselli, Michele Demaria, Giulia Gallone, Giovanna Guida, Lucia Lavia, Andrea Macaluso, Luca Mascolo, Mario Pietramala, Marta Pizzigallo, Matteo Ramundo, Malvina Ruggiano, Alessio Sardelli, Carlo Sciaccaluga, Anna Scola.
Gli spettacoli si terranno da venerdì 24 ottobre a Domenica 2 novembre con i seguenti orari: da lunedì a sabato 20.45; domenica: 15:45; mercoledì 29 riposo.
Davide Lazzini
24 ottobre 2014