Sblocca Italia: ecco i fondi per strade e ferrovie. I pendolari scrivono una lettera a Rossi
FIRENZE – Toscani contenti a metà, arrivano i finanziamenti per ampliare alcune tratte della rete ferroviaria e stradale esistente, ma continuano i disagi per quanto riguarda il traffico ferroviario regionale.
In seguito alle numerose sollecitazioni da parte della Regione Toscana, nel decreto messo a punto dal Governo sono stati inseriti i fondi per raddoppiare la linea ferroviaria Lucca-Pistoia. Si tratta di 456 milioni di euro che verranno erogati in compartecipazione tra Stato e Regione: i due enti prevedono l’avvio dei lavori entro il 2015 e, da subito, l’eliminazione di 10 passaggi a livello esistenti sul percorso.
Previsti lavori di ampliamento anche per la via Cassia, secondo quanto riportato da Niccolò Guicciardini, infatti: “Il completamento della Cassia per noi è, da anni, una priorità e ora, finalmente, si iniziano a concretizzare nuove iniziative per dare un esito positivo a questa opera determinante per Siena” queste le parole del segretario provinciale del Pd senese che hanno commentato l’approvazione, da parte della Giunta regionale, del finanziamento per l’avvio del completamento del tratto situato tra Monteroni d’Arbia e Monsindoli.
Rimane però ancora aperta la questione riguardante i pendolari, che hanno scritto una lettera al presidente Enrico Rossi reo, secondo gli interessati, di non aver mantenuto la parola data in agosto: “Se è un suo grande successo il finanziamento del Governo per il raddoppio della linea ferroviaria Pistoia-Lucca, rischia invece di essere un grande flop la sua protesta contro gli inchini dei treni pendolari all’Alta Velocità. A inizio agosto aveva dichiarato pubblicamente che ‘non firmeremo nessun contratto con Trenitalia finché non sarà garantito che i treni regionali passino avanti all’alta velocità’ e che ‘di fronte a un treno regionale l’inchino lo deve fare il treno ad alta velocità’. Ma nel frattempo Trenitalia e Rfi se ne stanno infischiando della sua protesta e, anzi, sono andati nella direzione opposta da quella da lei auspicata, peggiorando ancor di più le condizioni di viaggio di migliaia di pendolari del Valdarno”.
La rabbia espressa dal Comitato pendolari Valdarno sembra ancor più legittima quando si legge che un treno regionale viene costretto, per 5 giorni consecutivi, a deviare il tragitto su un percorso agibile solo a bassa velocità, causando in tal modo notevoli disagi e ritardi: “La settimana scorsa il treno Firenze-Foligno 3165, molto usato dai pendolari del Valdarno e di Arezzo e in partenza alle 18.09 da Firenze S.Maria Novella, non è stato costretto al consueto inchino alle Frecce e agli Italo per accedere alla linea Direttissima ma, addirittura, è stato deviato sulla linea Lenta per Pontassieve, con conseguenti ritardi. E ciò è accaduto non per un giorno solo, ma per tutti e 5 giorni, da lunedì a venerdì: un vero record, negativo! Non era mai successo che il 3165 fosse deviato per 5 giorni consecutivi! Il fatto ha suscitato l’indignazione contro Trenitalia di molti pendolari del Valdarno, ma anche l’ironia rispetto alle sue dichiarazioni di inizio agosto”.
L’augurio è quello di trovare una soluzione nel più breve tempo possibile, i pendolari – siano essi impiegati, operai o studenti – hanno il diritto, in quanto stipulano un contratto al momento dell’acquisto del ticket, di ricevere un servizio adeguato al prezzo del biglietto che sale costantemente a fronte di un peggioramento del livello qualitativo del servizio erogato in cambio. Ritardi, sovraffollamenti, incuria, sporcizia (compresa quella che lasciano alcuni passeggeri), servizi igienici spesso non funzionanti o fatiscenti: una situazione davvero intollerabile che necessita di cure immediate.
Davide Lazzini
1 settembre 2014