‘Piccoli crimini coniugali’, mix perfetto di musica e recita

Piccoli crimini coniugali non è una commedia. Nossignore. Non è neppure un dramma, almeno non lo è al 100 %. La trama ti scuote, ti shakera e ti concupisce animo e cuore, poi, come se non bastasse, gli attori in scena, le luci e la scenografia fanno il resto. Al Centrale Preneste Teatro assistiamo ad un perfetto mix di cuore, essenza e vita che corrobora anime (in)felici, con forza e veemenza. Sensazioni, umori, attimi, istanti di vita, regolata dall’essere umano in virtù di voglie, capricci, ossessioni, manie. Tempo scandito da battiti del cuore, da armonie musicate, soffiate, elaborate, pronunciate. Sospirate. Desiderate. O solo sognate. La trama: un uomo perde la memoria (e la propria identità) a causa d’un banale incidente, mentre la moglie tenta di ricostruire il suo passato grazie agli effetti personali, le stanze della casa coniugale, i ricordi dei conoscenti e così via. Un piccolo capolavoro, questo spettacolo, dove pathos, parole e situazioni vengono soavemente e sapientemente messe in scena, per il puro diletto e per la consapevolezza che esige lo spettacolo stesso, in favore degli spettatori. Spettatori che altro non possono far se non abbagliarsi delle luci e del cast scintillante, la cui interpretazione, Inglesi e americani, definirebbero “A little masterpiece” senza sbagliere. All’interno di Piccoli crimini coniugali troviamo tutto, dal sorriso al dramma. Dramma che ci spinge a riflessioni più di qualunque altro mezzo di comunicazione odierno possa fare. Si riflette sulla condizione dei protagonisti, la si assorbe come una spugna. La si processa, pendendo ora per uno, ora per l’altro. Parteggiando. Errando. Nel giudizio e nell’opinione. Nel verdetto e nel parere. Ma si prende comunque una posizione. Ci si schiera, nostro malgrado, perché la piéce, feroce, porta a galla l’amarezza di una vita vissuta tra gelosie, menzogne, volta faccia, insicurezze ed invidia. Invidia che, dopo la gelosia, è forse il male del secolo in cui viviamo. E di quello passato. Ecco cosa fa (o dovrebbe fare sempre) il Teatro – la T maiuscola non è un refuso -: spingerci a riflettere sulla nostra condizione, o su quella del nostro “vicino”. Con qualunque mezzo. Cosa che Piccoli Crimini Coniugali adempie, senza sforzo, magistralmente, donandoci sentimenti contrastanti per tutta la durata dello spettacolo. E costringendoci infine a scegliere. Scegliere da che parte stare. Sarebbe troppo, chiedere all’uomo di fare un passo indietro, quando serve, riconsiderando i propri atteggiamenti, e, al contempo, guardare, per una volta, in casa propria, come si guarda in strada?! Una frase per descrivere Piccoli crimini coniugali? «Cosa gli uomini fanno… Cosa gli uomini possono fare… Cosa gli uomini fanno ogni giorno…». Misura per Misura.
Scheda tecnica:
Piccoli crimini coniugali
di Eric-Emmanuel Schmitt
Regia, Scene e Costumi: Antonio Monsellato
Cast: Marta Bulgherini, Nicolas Zappa
1 Dicembre 2016 – Ore 21
Centrale Preneste Teatro
Biglietti: intero 12 euro – ridotto 8 euro – abbonamento 44 euro
Teatro: Via A. da Giussano 58
Info e prenotazioni: tel. 0644703290