La Casa del Sordo, capriccio tra immagini e fantasie
Il Teatro Menotti di Milano, dal 12 al 17 marzo 2024, ha presentato “La Casa del Sordo”, spettacolo sulla vita del pittore spagnolo Goya. É una produzione Masakini Theatre, Nordisk Teaterlaboratorium / Odin Teatret di Eugenio Barba.
E proprio in questo teatro meneghino sempre aperto alla contemporaneità e a linguaggi diversi, Barba e la Compagnia di Holstebro che dirige, hanno celebrato i 60 anni dell’Odin Teatret per l’intera settimana.
Per sei giorni, il Menotti è stato animato da workshop, masterclass, lezioni, film e spettacoli teatrali dal mattino alla sera. Tutti gli incontri sono stati interattivi con il coinvolgimento di un pubblico trasversale. Anche anagraficamente.
Barba è tra i principali maestri del secondo novecento, un apripista che partito da Gallipoli, dopo il liceo classico alla Nunziatella, ha lasciato l’Italia per seguire la sua intuizione: fare del teatro, cultura prima che arte.
Il suo teatro infatti è pensato come teatro laboratorio, dove si fa “antropologia teatrale” più che pensare alla restituzione in forma di spettacolo. Ciò naturalmente cambia il rapporto con la comunità intorno e con lo spettatore. Che infatti deve interagire in una sorta di baratto culturale.
Per questo Barba parla di “Terzo Teatro”. Un teatro capace di promuove una cultura teatrale che non è né tradizionale né d’avanguardia, ma che vuole incidere sulla realtà circostante.
Emigrato nel 1954 a Oslo si sposta nel 1961 a Varsavia per seguire un corso di regia, interrotto dopo l’incontro con Grotowsky. Nel 1964 poi fonda in Norvegia l’Odin Teatret, coacervo di lingue e culture senza confini, trasportato poi in Danimarca. La scuola è aperta anche agli studenti non ammessi alle accademie.
Innumerevoli i riconoscimenti internazionali.
In La casa del Sordo, Leocadia Zorilla, amante del pittore spagnolo Goya, ripercorre a tappe la vita di quello che è considerato l’ultimo degli antichi maestri e il primo dei moderni. Lo fa per immagini, combinando elementi fantasiosi e improvvisati, dando vita ad oggetti sulla scena. Proprio come un “capriccio”, tipico della musica, dell’architettura e della pittura. Sfila così sotto i nostri occhi, anche la grande storia, che si è rispecchiata nella sua opera: illuminismo, romanticismo, grande inquisizione, rivoluzione francese.
La Casa del Sordo
Odin Teatret
Produzione Masakini Theatre, Nordisk Teaterlaboratorium / Odin Teatret
Testo Else Marie Laukvik, Eugenio Barba
Regia Eugenio Barba
Scenografia Else Marie Laukvik, Rina Skeel
Consulente scenografia Jan de Neergaard
Con Else Marie Laukvik, Rina Skeel, Ulrik Skeel
Assistente alla regia Rina Skee