In Stato di Grazia: destino o genetica?

Dal 3 al 5 dicembre 2022 a Campo Teatrale, Milano, abbiamo visto sul palco un gruppo di bambini e adolescenti In Stato di Grazia. É questo un fenomeno fisico, tangibile, percepibile dal pubblico, ed anche un piccolo miracolo.
Tutti infatti sono in una condizione di euforia, di massimo rendimento. Si muovono con naturalezza, fanno sbocciare il loro vero sé, si sente fluire il loro sentimento vitale. Ci parlano di loro, ci mostrano cosa hanno voglia di fare e partecipano allo spettacolo. Si sentono forti, giusti, amati, in sintonia con ciò che li circonda.
Non infallibili quindi, non perfetti, ma consapevoli della loro posizione nel mondo e per questo in grado di accettare la loro diversità che hanno imparato a trasformare in qualcosa di meno nemico e più accettabile. Hanno per prima cosa appreso a non mentire, a nominare le cose con il loro nome per non allontanarsi dalla realtà e poterla affrontare.
Sanno infatti che molti di loro presentano varie disabilità, quali autismo, sindrome di down, ritardo cognitivo e disturbo ipercinetico.
Lo spettacolo nasce infatti come laboratorio annuale gratuito, iniziato a novembre del 2021, con l’obiettivo di promuovere il dialogo e l’inclusione tra bambini e adolescenti disabili e non.
Il format seguito è quello di una favola-inchiesta. Pinocchio è stata la fiaba scelta per tutti gli spunti che offre: la genitorialità, la scuola, la bugia, l’integrazione, la società che ruba gli zecchini.
La regista Francesca Merli come un “cartografo teatrale”, con la collaborazione di Laura Serena e Lia Gallo, entrambe anche in scena, disegna le mappe delle loro vite, dal concepimento all’ingresso a scuola, alla pubertà, alla sessualità, fino a immaginare un “dopo di noi”. Con “Grazia” e delicatezza le tre artiste raccontano il dolore sperando di non ferire, ma anzi di portare una luce mostrando che i limiti, la diversità, non precludono per forza all’individuo la possibilità di cambiare il proprio percorso.
In Stato di Grazia: interconnessione tra emozione e cognizione
Anche i genitori sono stati coinvolti nel processo creativo attraverso loro testimonianze registrate e trasmesse in video sul palco. Raccontano con onestà, dell’incredulità iniziale mista a sgomento e paura. Della domanda che li ha tormentati: destino o genetica? Delle difficoltà di inserimento scolastico in una scuola a lungo priva di progettualità di inclusione. E di come poi l’amore abbia prevalso su tutto, dando forza, riaccendendo i sogni.
Commuove un papà adottivo che racconta di un viaggio in Ucraina, di un orfanotrofio perduto in mezzo alla neve, dell’odore quasi nauseabondo di minestra di cavolo, di un bimbo che, appena condotto nella stanza della direttrice, gli salta al collo.
E di quella scintilla emotiva che in quel preciso istante lo fa sentire per la prima volta padre. Padre per scelta, per assunzione di responsabilità nei confronti del bimbo e non per uno spermatozoo.
È un lavoro prezioso questo di Domesticalchimia, fondata da Francesca Merli (regista), Camilla Mattiuzzo (drammaturga), Elena Boillat (perfomer) e Federica Furlani (sound designer) che lavora qui insieme a Laura Serena e Lia Gallo.
Ci ricorda che gli apprendimenti qualitativamente importanti, nascono all’interno di una relazione di fiducia, calda, accogliente, illuminata da un ottimismo pedagogico, la stessa che si è creata all’interno del laboratorio. Che i processi cognitivi si formano e si sviluppano grazie a attività socio-culturali inclusive.
Fantasia e creatività per creare canali di comunicazione
Grazie al laboratorio Matilde, Artur, Chiara, Raffaele, Tiago, Carlotta, Lorenzo, Viola con magliette verdi e gorgiera plissettata che ricorda quella di Pinocchio, hanno trovato canali di comunicazione, sviluppando la fantasia per arrivare all’inclusione. E in questo continuo esercizio di tutti per andare verso tutti, hanno trovato se stessi. Hanno imparato a convivere in uno spazio reciproco non solo fisico, ma anche mentale di inclusione, senza confini. Per questo ballano insieme e con naturalezza la canzone dell’orfanotrofio ucraino.
In Stato di Grazia è stato realizzato da Campo Teatrale e reso inizialmente possibile grazie a un finanziamento di Fondazione di Comunità Milano, e successivamente grazie a una campagna di crowdfunding realizzata in collaborazione con Produzioni dal Basso.
Accanto allo spettacolo una bella mostra con i ritratti dei giovani attori realizzata dal fotografo iraniano Soheil Raheli, che ha seguito e immortalato i primi momenti del processo creativo. I ritratti, capaci di restituire l’individualità di ognuno, esprimono al contempo un’identità di gruppo. L’interazione, lo scambio e la reciprocità sono la cornice grazie alla quale le fotografie dialogano fra loro, in un chiaroscuro denso di significato.
Ad accompagnare ogni ritratto, un breve testo che descrive la personalità e la vita delle ragazze e i ragazzi, frutto delle interviste realizzate insieme ai genitori.
La mostra sarà visitabile prima e dopo lo spettacolo teatrale.
Ricordiamo inoltre che per ogni biglietto venduto per questo spettacolo, così come per tutti quelli della stagione 2022/23 (si stimano circa 8.000 spettatori), Campo Teatrale pianterà un albero nel mondo.

Campo Teatrale – Via Cambiasi 10, Milano
Dal 3 al 5 dicembre 2022 | sabato e lunedì ore 21:00, domenica ore 18:30
Biglietto intero €24 | ridotto under 25 €16 | ridotto over 65 €12
Riduzione prima replica (3 dicembre): €12
Riduzione acquisto on-line: €16
Per info e biglietteria 02 26113133 – biglietteria@campoteatrale.it – www.campoteatrale.it
In Stato di Grazia
Interpreti: Matilde, Artur, Chiara, Raffaele, Tiago, Carlotta, Lorenzo, Viola
Con: Lia Gallo e Laura Serena
Regia: Francesca Merli
Drammaturgia: Francesca Merli con la collaborazione di Laura Serena e Lia Gallo
Riprese video, montaggio e light design: Stefano Colonna
Regia Video: Francesca Merli
Costumi e oggetti: Francesca Biffi
Foto e mostra a cura di: Soheil Raheli
Produzione: Campo Teatrale
Con il contributo di: Fondazione di Comunità Milano, A.T. Kearney Italia Inc. e tutti coloro che hanno aderito alla campagna di crowdfunding
Un ringraziamento speciale a Sara e ai genitori di tutti gli interpreti, per il tempo e il cuore che hanno dedicato al progetto