Premio Scintille 2022 al Menotti Teatro Filippo Perego

Si è conclusa il 19 giugno 2022 al Menotti Teatro Filippo Perego di Milano la dodicesima edizione del Premio Scintille, promosso e realizzato in collaborazione con Festival AstiTeatro e la Fondazione Piemonte dal Vivo.
Il Premio Scintille è il concorso rivolto a compagnie teatrali professionali under 35 e per questo costituisce uno spazio prezioso, dove i costruttori del teatro di domani portano inquietudini, sogni, paure.
Le otto compagnie selezionate da tutta Italia, hanno presentato un assaggio di 20 minuti del proprio spettacolo ad Asti e Milano.
Premio Scintille 2022: il vincitore
Pasolini-Sotto gli occhi di tutti, del collettivo Margot Theatre Company di Roma è stato lo spettacolo vincitore, scelto dal pubblico e da una giuria di operatori teatrali.
Al Collettivo andrà il contributo di 8 mila euro e la possibilità di rappresentare lo spettacolo finito, nelle stagioni teatrali 2022/2023 di Asti e del Menotti Teatro Filippo Perego di Milano.
La compagnia è formata da giovani ragazzi tra i 20 e i 22 anni che fanno teatro insieme da più di dieci anni. Ha colpito la loro intelligenza spaziale, mista alla fisicità.
Con movimenti dinamici e talvolta aggressivi e ripetuti, hanno delineato infatti, in modo incisivo e senza parole, il mondo pasoliniano di Ragazzi di vita, fatto di rabbia e di violenza. In scena con loro, che erano vestiti anni 70, due attori professionisti.
Sulla scena vuota, solo una grande tavola di legno ricoperta da parole dell’intellettuale.
È instabile, traballante pronta a suggerire luoghi fisici e metaforici. Alla fine diventa l’Italia ,“Terra di infanti, affamati, corrotti che sprofonda nel suo bel mare”, che finisce con lo schiacciare, proprio come una macchina, Pasolini.
Premio Scintille 2022, menzioni speciali
Menzioni speciali sono state assegnate dalla giuria a L’origine dell’eroe e dal pubblico di Asti e di Milano a Madrioska.
Il primo è della compagnia Alessandro Sesti e Giacomo Sette. Colpisce per l’originalità del pirotecnico cocktail. Cifre stilistiche, registri recitativi, luci e musica, sono infatti usati con maestria nella composizione di uno spettacolo che si presenta già organico e sviluppato.
Inoltre, tra Gotham, Robin e Batman, tra Joker e i frizzi e lazzi dell’istrionico attore, si nasconde la poetica toccante del padre, della sua eredità trasmessa con la coerenza del proprio comportamento. Insieme al difficile percorso di riconquista e appropriazione fatto dalla figlia Paola, l’erede-orfana.
Malgrado l’argomento trattato, la morte del padre di Paola, medico stroncato improvvisamente da un infarto, lo spettacolo offre speranza, gratitudine e la spinta a cercare un senso, nonostante la vita sguaiata.
Madrioska della compagnia Marcello Manzella, è uno spettacolo coraggioso. Porta infatti in scena un tema tabù. Quello della violenza sulla donna in seno alla famiglia ed ad una società chiusa, patriarcale e religiosa, dove le fantasie popolari si mischiano a antiche credenze.
Ha, a nostro avviso, una forte caratterizzazione geografica anche se in alcune zone del mondo (India Pakistan, Africa) tale violenza è ancora perpetrata. Siamo nel sud Italia, probabilmente agli inizi del secolo, dove non c’è peccato né redenzione e il dolore è nelle cose.
Per esempio è nel sangue del ciclo mestruale. Questo infatti segna il passaggio dall’adolescenza all’età adulta di quelle bimbe, obbligate a sposarsi con uomini scelti dalla famiglia perchè diventate, con quel sangue, giovani donne.
Quella violenza, che le belli luci talvolta nascondono più di illuminare, accettata e condivisa dalla comunità tutta, uccide felicità, speranza e coscienza individuale delle donne. Resta solo una cupa passività, che si tramanda di madre in figlia. E quell’amore violento genera violenza.
L’attrice Valentina Elia sola in scena, è il contenitore all’interno del quale le storie di bambine e donne si moltiplicano. La sua interpretazione è generosa e profonda.
Premio Scintille 2022 chi c’era ancora
La Compagnia Crack24 (Torino) ha portato “Belly Button”. Agnese Mercati si rivolge subito al pubblico, invitandolo, udite udite, a tenere i cellulari accesi! Serviranno infatti per interagire con lo spettacolo tramite WhatsApp. Le risposte degli spettatori vengono infatti riportate in diretta su un maxi schermo sul palco. Con fare ironico comincia a parlare dell’ombelico, che ci ha consentito si, di svilupparci nel grembo materno, ma ci resta addosso come un ferita, un marchio, nel bene e nel male.
Senza rendercene conto ci troviamo sul terreno scivoloso della predestinazione famigliare, all’interno di una famiglia dove alcolismo, violenza, problemi economici e disabilità sono la quotidianità. Dove si nasconde quella piccola deviazione, quel granello di sabbia capace di far inceppare un destino che sembra già scritto nel tracciato genitoriale?
Il Gruppo della Creta (Roma) si è presentato con “Finzioni” , Tratto dai racconti di Jorge Luis Borges. Gli attori in scena hanno dinamismo, fisicità, movimento. Tra un passo di danza e le note di un tango, danno vita a piccole coreografie e ci portano da subito in terra argentina, in uno spazio sospeso tra regola e assurdo, tra ordine e caos. Il riscatto dall’incomprensibile è affidato a loro, alla loro ironia, bravura e dirompente vitalità.
Il Collettivo Cenerentola (Roma) ha portato “Salomè”, adattamento teatrale dei testi di Wilde e Flaubert. La scena è ben illuminata e impreziosita da opere concesse dalla Fonderia Artistica Ruocco; la danza di Salomè ha un forte impatto visivo. Meno convincente appaiono tuttavia, al momento, drammaturgia e recitazione che vorrebbero evidenziare, nell’intenzione del collettivo, l’evolversi della conosciuta vicenda attraverso i secoli, senza però riuscirci pienamente.
“Estranee” della Compagnia Francesca Caselli (Ferrara), è un’azione danzata che prevede quattro danzatrici in scena. Per Scintille hanno danzato solo in due, in uno slancio di liberazione del corpo che sottintende la creazione di proprie pratiche. Bella la musica suonata dal vivo, talvolta ossessiva e, a tratti, tribale.
Anomalia Teatro e Compagnia del calzino (Torino) hanno presentato “Fantasie di complotto”, lavoro che presenta vari linguaggi. Il tema è quello del complotto cui si collega la paura, la paranoia, la manipolazione. Ci si interroga anche sul perchè possano attecchire con tanta facilità nella nostra società. Il lavoro sembra però a tratti, un po’ confuso e privo di una chiave di volta.