Daniel Martin vince la Liegi – Bastogne – Liegi 2013!
Daniel Martin, irlandese della Garmin, trionfa nella Decana delle classiche monumento, grazie al perfetto gioco di squadra attuato insieme a Ryder Hesjedal. Secondo Joaquim Rodriguez, terzo Alejandro Valverde e quinto Michele Scarponi. 261 km di corsa, 11 côte da superare – niente Rouche aux Faucons – tante calorie bruciate dai corridori, tanti litri di birra ingollati dai tifosi. La stima parla di circa 6.000 l consumati. Altra curiosità: nella scuola elementare posta nei pressi della Redoute, storica côte, i bambini vivono quella che può esser definita la settimana della Liegi, facendo disegni dei propri beniamini e aspettando, il venerdì mattina, i corridori in ricognizione sul percorso per gridargli: una borraccia, per favore!
Pronti via, dopo 7 km si sganciano dal gruppo 7 uomini: Jérome, Fumeaux, Lang, De Clercq, Veuchelen e Armee. I fuggitivi guadagnano fino a 14’ sul gruppo, tirato dagli uomini di Gilbert (Bmc) e quelli di Valverde (Movistar). In corsa si fa particolare attenzione a non gettare cartacce in terra: 20 sono stati i corridori multati per aver inquinato le strade nella passata edizione della corsa. Le borracce vengono comunque lanciate ai lati della strada, vicino ai tifosi, che le raccolgono per guadagnarsi il loro pezzo di Liegi: storia poetica di come una borraccia possa diventare un cimelio.
La Liegi si infiamma a 40 km dall’arrivo sulla Redoute, come previsto, dove finisce la fuga degli uomini al comando. Il gruppo inizia a rendere dura la corsa mentre dall’aereo viene mostrata l’autostrada che costeggia la côte, diventata per l’occasione il parcheggio per i migliaia di tifosi accorsi sul posto. Lopez, gregario di Froome e Henao alla Sky, evade dal gruppo portandosi dietro un drappello di corridori, tra cui i gregari dei favoriti di giornata. Nessuno tira davanti, avendo in molti i propri capitani dietro, e nessuno tira dietro, avendo un proprio uomo davanti. La Garmin – non rappresentata nella fuga – prende in mano la situazione e ricompatta il gruppo. Da qui inizia il capolavoro di Hesjedal e Martin. Sul Colonster, salita pedalabile messa al posto della Roche aux Faucons, si scatena proprio Ryder Hesjedal, mentre Martin fa da stopper in testa al gruppo. Si sganciano anche Uran, Contador, Anton, Caruso e Rui Costa. Il canadese della Garmin riesce a staccare i suoi compagni di fuga, ma viene ripreso sul Saint-Nicolas, la salita degli italiani, da Betancur, Scarponi, Rodriguez, Valverde e Martin, rimasto sempre a ruota fino a quel momento.
A questo punto Hesjedal, avendo già speso molto, si mette al servizio del suo compagno di squadra, menando in testa al gruppetto per non far rientrare Nibali e Gilbert rimasti dietro. Per il siciliano non c’è più nulla da fare, il Trentino è rimasto nelle gambe. L’azione decisiva la compie Rodriguez a 1 km dall’arrivo. Purito scatta appena la strada sale e solo l’irlandese, il più fresco di tutti, riesce a riacciuffare la sua ruota. Rodriguez risente del grande scatto, Martin se ne accorge e lancia la lunga volata ai 250 m dal traguardo, andando a prendersi la Liegi 2013. Onore a Martin. L’Italia chiude la campagna del Nord senza gloria. Speriamo nel Giro d’Italia.
Giacomo Di Valerio
22 aprile 2013