Jens Voigt: il ritiro di un campione amato

Non ha vinto il Giro d’Italia, né il Tour de France né tanto meno la Vuelta a España, corsa alla quale non ha mai partecipato. Non ha vinto una grande classica del ciclismo mondiale, né una maglia iridata, ma nonostante questo Jens Voigt è uno dei ciclisti più amati del XXI secolo, per la sua grinta, la sua abnegazione, il suo coraggio e le sue fughe memorabili per le quali verrà sempre ricordato: rapporto lungo, denti stretti, vento in faccia e tanto cuore per crederci fino alla fine. Il tedesco, classe 1971, appende la bicicletta al chiodo a 43 anni, 6 figli, 66 successi e 2 giorni in maglia gialla al Tour de France, la corsa che lo ha visto pedalare per 17 anni consecutivi sulle strade francesi, alla ricerca di una vittoria di tappa o a lavoro per i propri capitani.
“Ho cercato di essere un protagonista fino all’ultimo minuto passato in bicicletta.” Con queste parole Jens Voigt ha salutato le ruote del gruppo e la sua carriera da protagonista, terminata con una delle sue fughe all’Usa Pro Cycling Challenge. “Ci ho provato ancora una volta, ho dato tutto, ma mi sono mancati un po’ di chilometri – ha dichiarato Jens Voigt – Ho provato comunque a essere qualcuno da non sottovalutare fino all’ultimo chilometro.” Nel suo futuro immediato non ci sarà né stress né sofferenza, ma “una lunga, grande e grossa vacanza” dopo tanti anni di sacrifici e dedizione alla bicicletta e un’analisi lucida sul rispetto e l’affetto ricevuto costantemente dagli appassionati di ciclismo: “Le persone apprezzano tutti i miei anni di duro lavoro. Ogni singola vittoria l’ho conquistata lavorando duramente per ottenerla, senza trucchi né fortuna. Nella mia carriera ci sono stati anche molti fallimenti, ma non mi sono mai arreso. Questo è ciò che le persone apprezzano.”
Un pensiero, oltre i fallimenti, è andato giustamente anche ai successi della sua carriera, piena di momenti speciali: “Chi può dire di aver pedalato per 20 km al Tour de France in sella a una bicicletta per bambini? Chi può dire di essere stato portato via in elicottero [dopo un brutto incidente] ed essere tornare a correre dopo sole 12 settimane? Chi ha sei figli e ha continuato a essere un atleta di livello? Molti momenti della mia carriera, come questi, hanno ispirato la gente.” Stessa ironia per il futuro: “Se potessi scegliere liberamente, andrei al mio negozio di libri: un lavoro tranquillo e non faticoso. O magari potrei filmare con la Discovery Channel per realizzare documentari su leoni e squali.”
Giacomo Di Valerio
25 agosto 2014