Giro d’Italia, 16 tappa: Nairo Quintana in rosa tra le polemiche

È arrivato il terreno ideale per Nairo Quintana (Movistar) e il colombiano ha risposto presente, andando a vincere una tappa difficilissima, fortemente condizionata dalle condizioni meteorologiche, rifilando distacchi pesantissimi a molti nomi altisonanti della generale. Secondo all’arrivo, e poco distante, un caparbio Ryder Hesjedal (Garmin-Sharp), terzo Pierre Rolland (Europcar). A 4’11”, poco dopo gli altri big, è arrivato Rigoberto Uran (Omega Pharma-QuickStep), costretto a cedere a Nairo Quintana il simbolo del primato.
Il Giro d’Italia riparte dopo l’ultimo giorno di riposo con una tappa in tutto e per tutto simile alle storie d’amore brevi ma intense. 139 km da Ponte di Legno a Val Martello, con un’altimetria che avrà fatto venire le farfalle allo stomaco a più di qualche corridore desideroso di portare il risultato a casa in questa splendida frazione. Passo di Gavia (1° cat., 16,5 km all’8%), Passo dello Stelvio (Cima Coppi, 21,7 km al 7,1%) e finale inedito sul Val Martello (1° cat., 22,4 km al 6,4%). Si ripercorrono, praticamente, le strade della tappa cancellata lo scorso anno per maltempo. Il meteo, purtroppo, non aiuta nemmeno quest’anno, ma i corridori vengono fatti partire comunque. Freddo, neve, pioggia: condizioni generalmente considerate eroiche per il mondo del ciclismo. A pensarci meglio, forse, potrebbe essere una tappa eroica ma con poca giustizia sportiva: i valori dei ciclisti vengono surclassati dalla capacità di resistere a condizioni meteorologiche proibitive. Oltretutto, si costringe gli atleti a sforzi fisici e psicologici forse non recuperabili in una nottata di sonno.
Molti ciclisti cercano di muovere gli arti soprattutto in discesa, dove il vento in faccia e sul corpo non deve essere propriamente piacevole a certe temperature. Chalapud e Pantano (Colombia), Pellizzotti e Rosa (Androni-Venezuela), Cataldo (Sky), Geniez (Fdj), Dupont e Vuillermoz (AG2R La Mondiale), Niemiec (Lampre) e Kiserlovski (Trek) tentano l’avventura da lontano, ma per loro non c’è molto spazio. La Movistar è sempre in testa alla corsa, e questo fatto dovrebbe preoccupare e non poco gli avversari. Arrivati in cima allo Stelvio, con temperature natalizie e neve in ogni dove, Quintana alza il sipario del suo show (e delle relative polemiche), seguito anche da Rolland e Hesjedal.
Molti corridori si fermano per indossare le mantelline senza correre rischi, male interpretando una comunicazione di RadioCorsa, riguardo la possibile neutralizzazione del tempo nella discesa. RadioCorsa, proprio prima della discesa, comunica che alcune moto si sarebbero messe in testa al gruppo per aiutare i corridori a scendere in massima sicurezza. Molti direttori sportivi interpretano questa comunicazione come possibile neutralizzazione dei distacchi.
Sul Val Martello, la ruota di Quintana diventa l’unica ragione di vita per Hesjedal e Rolland, che faticano per non perdere contatto dal colombiano. Rolland cede a 5 km dal traguardo, Hesjedal resiste, mostrando un carattere e una tenacia fuori dal comune. A 1200 m dal traguardo inizia la terribile rampa finale, e anche il canadese è costretto a mollare la ruota di Quintana. 6 tornanti in 300 m a partire dall’ultimo chilometro. Una meraviglia per gli occhi, un po’ meno per le gambe dei corridori, obiettivamente. Quintana arriva, tutto solo, sprintando sulla linea finale per non lasciare nemmeno un secondo agli avversari. La domanda sorge spontanea: il Giro ha trovato il suo padrone?
Classifica generale
1 | Nairo Quintana | Movistar | 68h11’44” |
2 | Rigoberto Uran | Omega Pharma-QuickStep | + 1’41” |
3 | Cadel Evans | Bmc | + 3’21” |
4 | Pierre Rolland | Europcar | + 3’26” |
5 | Rafal Majka | Tinkoff-Saxo | + 3’28” |
6 | Fabio Aru | Astana | + 3’34” |
7 | Domenico Pozzovivo | AG2R La Mondiale | + 3’49” |
8 | Wilko Kelderman | Belkin | + 4’06” |
9 | Ryder Hesjedal | Garmin-Sharp | + 4’16” |
10 | Roberto Kiserlovski | Trek | + 8’02” |
Giacomo Di Valerio
27 maggio 2014