Giro d’Italia, 11 tappa: numero di Michael Rogers!

Una bellissima azione consente a Michael Rogers (Tinkoff-Saxo) di conquistare per distacco l’undicesima frazione del Giro d’Italia. Secondo, vincitore della volata del gruppo, Simon Geschke (Giant-Shimano). Terzo Enrico Battaglin (Bardiani Csf). Non cambia nulla in classifica generale, con Cadel Evans (Bmc) saldamente in testa. Michael Matthews (Orica GreenEdge), grande protagonista della prima settimana di Giro, non è partito a causa di problemi alla schiena.
Collecchio – Savona, 249 km da pedalare, due Gran Premi della montagna di seconda categoria da scalare – Passo Centro Croci, 13,5 km al 4,6% nella prima parte di gara, e il Naso di Gatto, 7,2 km all’8% ideale per un attacco – e previsioni sul risultato molto difficili da fare. La carovana rosa passa per Rapallo, tappezzata dal numero 108 di Wouter Weylandt, ciclista scomparso a causa di una caduta durante la terza tappa del Giro d’Italia 2011. La fuga – Bongiorno e Barbin (Bardiani Csf), Moser (Cannondale), Mourey (Fdj), Monsalve (Neri-Sottoli), Preidler (Giant-Shimano), Sicard, Thurau, Quemeneur (Europcar), Moreno e Vorganov (Katusha), Deignan (Sky), Roche e Rovny (Tinkoff-Saxo) – ha il via libera anche oggi, dopo un inizio di corsa molto travagliato e caratterizzato da una caduta in cui rimane coinvolto anche Diego Ulissi. Gli uomini dell’Androni, da sempre votati all’attacco, non colgono la fuga ma non hanno nemmeno la minima intenzione di lasciarla andare, così monopolizzano la testa del gruppo imprimendo un’altissima andatura.
Nelle vicinanze dell’ascesa di Naso di Gatto, punto chiave della tappa, le squadre degli uomini di classifica (Omega e Bmc) prendono in mano la situazione. Sulle prime rampe Julian Arredondo (Trek), titolare della maglia azzurra, prende il largo per conquistare punti importanti al Gpm. Il colombiano riprende tutti i componenti della fuga: Preidler ha la faccia stravolta, si piega sulla bicicletta, ma usa tutti i muscoli del suo corpo per non perdere il contatto visivo con la maglia azzurra, e la sua caparbietà gli vale la possibilità di giocarsi la tappa. Da dietro, infatti, rientrano anche Pellizzotti (Androni-Venezuela) con Zardini (Bardiani Csf), Rolland (Europcar) e Losada (Katusha).
I sei scollinano con una trentina di secondi di vantaggio, ma il gruppo non ha intenzione di lasciarli scappare e a 25 km dall’arrivo il tentativo si esaurisce. Meglio non immaginare i pensieri passati per la testa del povero Priedler. Così, con il consenso della Bmc, a provarci è Michael Rogers (Tinkoff-Saxo). L’australiano è un ottimo passista e un atleta di grandissima esperienza: si alimenta, si disseta, gestisce le sue forze e a 2 km dall’arrivo ha 15” di vantaggio. In vista dell’ultimo chilometro, Rogers non vede nessuno comparire all’orizzonte e il segnale non potrebbe essere più bello e chiaro. Il grande numero messo sulla strada consente all’australiano di alzare le braccia al cielo.
Giacomo Di Valerio
21 maggio 2014