Giro d’Italia, cronosquadre: L’Orica conquista la prima. In rosa Svein Tuft.

Spettacolo a Belfast. La capitale dell’Irlanda del Nord si è dipinta completamente di rosa per omaggiare l’inizio del Giro d’Italia 2014, edizione numero 97, sfidando il consueto grigiore del suo cielo. La squadra più forte, l’Orica GreenEdge, benedetta anche dal tempo, si è imposta sui 21,7 km in 24’42”. Seconda l’Omega Pharma QuickStep, in 24’47”, terza la Bmc in 24’49”. Il primo della squadra australiana a tagliare il traguardo è stato Svein Tuft, che può festeggiare i suoi 37 anni con una splendida maglia rosa. Nello scontro a distanza per la vittoria finale, Purito Rodriguez si ritrova già a dover recuperare 38” a Nairo Quintana e 1’28” a Rigoberto Uran. Brutta caduta per Daniel Martin, idolo di casa, costretto a ritirarsi.
I 21,7 km in programma quasi completamente pianeggianti non esaltano i minuti scalatori della Colombia, i primi alla partenza, poco coordinati in una specialità in cui invece è importante oliare i meccanismi della catena umana formata dai professionisti impegnati nello sforzo. La differenza si vede subito con la seconda squadra alla partenza, l’Orica-GreenEdge, compatta e unita nello sforzo comune. A seguire, purtroppo, si scatena il cielo di Belfast, picchiando con la pioggia sull’asfalto e condizionando la prova delle squadre pronte a prendere il via, Movistar e Katusha su tutte. Dopo aver bagnato l’asfalto e dato noia ai corridori, la pioggia si ritira, e un timido sole fa capolino tra le nuvole, aiutando le squadre in partenza nella seconda metà della crono (Bmc e Omega su tutte).
Alla fine, tra i big gongolano Rigoberto Uran e Cadel Evans. La Omega ha chiuso in 24’47”, mentre la Bmc in 24’49”, mettendo dietro le squadre degli altri pretendenti: la Tinkoff-Saxo di Roche ha infatti completato la prova in 25’05”, l’Astana di Scarponi in 25’20”, la Cannondale di Basso in 25’35”, la Movistar di Quintana in 25’37”, l’AG2R di Pozzovivo in 25’40” e la Katusha di Rodriguez in 26’15”. Il Giro dello spagnolo inizia in salita, ma per fortuna le doti da scalatore non gli mancano.
Giacomo Di Valerio
9 maggio 2014