Il Canada è furioso con Hesjedal. Nuovi test sui campioni di sangue del Giro 2012
La confessione shock rilasciata qualche giorno fa da Ryder Hesjedal, in merito all’assunzione di doping nel 2003, non è affatto passata inosservata in Canada, dove Hesjedal è senza dubbio uno degli atleti più importanti della nazione. La vittoria al Giro d’Italia 2012 ha avuto una grande eco nel suo Paese, e l’ammissione di aver fatto uso di sostanze dopanti anche, inevitabilmente. Inoltre, secondo quanto riporta Gazzetta.it, l’Uci e la Wada provvederanno, quasi sicuramente, a un nuovo controllo sui campioni di sangue relativi alla Corsa Rosa del 2012.
La situazione intorno a Ryder Hesjedal inizia a diventare piuttosto pesante. Un suo connazionale, Francois Parisien, ex ciclista su strada, ha dichiarato a Radio Canada di non credere all’ammissione del corridore della Garmin: “Non credo alle sue parole, così come non credo a Michael Barry, il quale avrebbe smesso di assumere doping nel 2006. Sono persone che hanno deciso di confessare solo dopo essere stati chiamati in causa, dopo anni in cui hanno mentito e sono rimasti in silenzio.” Ricordiamo: Ryder Hasjedal è stato chiamato in causa in merito all’inchiesta Rabobank, per le dichiarazioni di Michael Rasmussen. Il canadese, inoltre, ha corso (2004-2005) nella US Postal e nella Discovery Channel, insieme a Lance Armstrong, e nel 2006 nella Phonak di Floyd Landis. Nel 2003, anno in cui ha assunto doping, Hesjedal correva per la formazione giovani della Rabobank.
L’agenzia antidoping canadese non ha preso bene le dichiarazioni di Hesjedal: “purtroppo non può essere squalificato, c’è la prescrizione di 8 anni per il codice mondiale Wada. Hesjedal è uno degli atleti di punta della nazione, il suo atteggiamento ha penalizzato molti atleti canadesi puliti.” Se non bastasse, la Gazzetta.it ha scritto che le provette del Giro d’Italia 2012, conservate a Roma e a Losanna, potrebbero nuovamente essere esaminate.
Giacomo Di Valerio
2 Novembre 2013