Tour de France: Daniel Martin vince la nona tappa!
Daniel Martin si aggiudica il secondo e ultimo tappone pirenaico, nona frazione del Tour di France, davanti a Jakob Fuglsang. Il gruppetto dei migliori a 20”. Oggi c’è stato il primo vero confronto tra i big, con Froome tranquillo sulla difensiva, nonostante la sua squadra abbia vissuto una giornata decisamente no. La sensazione è che quest’anno lo squadrone inglese sia attaccabile, poiché rispetto alla precedente edizione ci sono molte altre squadre ben attrezzate (Movistar su tutti). La brutta notizia per quest’ultimi è che Froome continua a non scomporsi di una pedalata.
La tappa odierna si apre con i fuochi d’artificio: lo squadrone Sky si scioglie come la neve sui Pirenei. Saltano tutti, compreso Richie Porte e così, davanti, rimane il solo Chris Froome. Il keniano non si fa prendere dal panico, eppure la situazione per lui è delle peggiori: uno contro tutti. Quell’uno, però, è decisamente il più forte di tutti e lo dimostra immediatamente, battezzando la ruota del più pericoloso, Valverde, senza abbandonarla mai neanche quando quest’ultimo prova ad attaccarlo a 108 km dal traguardo con un compagno di squadra. Il keniano risponde immediatamente, chiudendo un’azione che poteva ribaltare le sorti del Tour.
Sul Col de Peyresourde in fuga si trovano Hesjedal, De Gendt, De Clercq, Rolland, Bardet e Bakelants, mentre la Movistar si schiera tutta al comando del gruppo, con Froome intruso tra di loro. Al Gpm De Gendt fa il dispettoso con Rolland: il francese in pois, si invola tranquillamente per passare primo in vetta, ma il belga, zitto zitto, lancia la volata sorpassando il compagno di fuga, senza apparenti motivi. Chi compie un mezzo miracolo è Clarke: riprende il gruppo dei migliori dando una pacca al compagno Gerrans in difficoltà, li stacca, riprende i fuggitivi in discesa e a tripla velocità saluta anche loro, senza pacche sulle spalle questa volta. L’australiano conquista in solitaria il Col de Val Louron-Azet, prima di farsi riprendere da Rolland, De Clercq e Bardet.
Il gruppo tirato dagli uomini di Valverde rientra forte sui fuggitivi all’imbocco dell’ultima ascesa. Froome è ormai accasato con i Movistar. Ai meno 35 km il gruppo però scoppia sotto l’azione di Nairo Quintana. Il colombiano gioca a gamba di ferro con Chris Froome: piazza uno, due, tre, quattro scatti secchi uno dietro l’altro, ma il keniano sta al gioco benissimo, creando quell’effetto fisarmonica che mette in croce le gambe di molti corridori. Contador sembra apprezzare la sinfonia dello strumento, e finalmente lo si rivede quasi danzare sui pedali. Da lui, però, non arriva nemmeno uno scatto. Mentre i big bisticciano, Daniel Martin e Jakob Fuglsang riescono ad evadere nell’indifferenza più assoluta, scollinando con 45” di vantaggio. Nel mezzo Poels a 30”. Al traguardo mancano 30 km, tutti in discesa. Ai meno 10 km i Movistar si rialzano inspiegabilmente sul più bello, mandando in fumo tutto il lavoro svolto nella tappa odierna.
Fuglsang e Martin tirano pancia a terra ingolositi dalla possibilità di giocarsi la vittoria finale. I due iniziano a studiarsi all’ultimo chilometro: Martin scatta agli ultimi 250 m, guadagnando 2-3 m fatali a Fuglsang nell’ultima curva prima del traguardo. Pericolo scampato per Chris Froome, occasione persa per gli avversari: il solo Quintana non basta per mettere fuori gioco il keniano. Come mai gli altri non hanno attaccato Froome? Per paura? Per mancanza di energie? Le Alpi risponderanno a queste domande.
di Giacomo Di Valerio
7 luglio 2013