Citracca: “Di Luca non è stato voluto dal team”

Chi l’ha voluto Di Luca alla Vini Fantini – SellaItalia, formazione da sempre votata alla ricerca di nuovi giovani interessanti? La domanda ha una sua risposta precisa: il main sponsor Valentino Sciotti, che ora non si nasconde, assumendosi tutte le responsabilità del caso: “Cosa dire, io ho voluto e creduto nell’uomo e nell’atleta ed è giusto che sia io a prendermi tutte le colpe perchè ho sbagliato. Forse ho sbagliato a credere che dopo un errore ci si possa redimere ed imparare a non ripetere gli errori, forse ho sbagliato a voler aiutare una persona che ho visto in difficoltà, forse ho sbagliato a seguire i valori di quell’educazione religiosa che la mia famiglia mi ha dato, forse ho sbagliato nel credere che che quando parli con una persona guardandolo negli occhi, puoi leggere anche il suo cuore. Sta di fatto che ho sbagliato e di questo debbo farne ammenda e chiedere scusa ai tifosi, al Team, agli altri sponsor, ai miei soci, a tutti gli altri ciclisti che stanno correndo il Giro in modo corretto e leale ed a tutti quei giovani atleti che verranno scossi da una simile notizia” (spaziociclismo.it).
La Fantini, tra l’altro, appresa la notizia della positività del suo atleta, non ha perso tempo a licenziare in tronco Di Luca, come rivelato dal team manager Angelo Citracca: “Danilo Di Luca è un atleta che non faceva parte del nostro gruppo, non voluto dal team e che è stato inserito in organico per volontà del nostro Main Sponsor Valentino Sciotti, che per amicizia e vicinanza territoriale al corridore, ha insistito e creato le condizioni per l’inserimento dello stesso in organico. Danilo Di Luca ha ricambiato la fiducia di un amico e grande imprenditore con l’ennesimo sbaglio, sbaglio le cui conseguenze colpiscono, incolpevolmente, la Vini Fantini Selle Italia. A seguito della notizia, appresa con dispiacere in mattinata, il team ha provveduto al licenziamento in tronco dell’atleta, intimando allo stesso di allontanarsi con mezzi propri. A questo punto, la Vini Fantini Selle Italia procederà anche in sede civile per la richiesta di risarcimento danni verso l’atleta, in ossequio al regolamento interno sottoscritto da tutti i componenti del team” (spazio ciclismo.it).
I corridori Continuano intanto i cinguettii dei corridori: “la cosa che fa più male è vedere i commenti della gente che dice ‘tutti bombati, tutti uguali’, la parola tutti mi fa soffrire” (Sacha Modolo); “Non so se piangere o mandare a quel paese un bel po’ di persone.” (Paolo Tiralongo). Manuel Quinziato è durissimo: “Danilo Di Luca, vai a quel paese te e chi ti ha fatto tornare a correre in bici.”
La speranza è che gli sponsor abbiano imparato la lezione, ma la domanda, che in tempi non sospetti era stata formulata da cycling-pro, rimane: “perché gli sponsor in Italia faticano a tirare fuori 50/60 mila euro a stagione per pagare un buon allenatore che sarebbe decisivo per far crescere i giovani ma fanno pressioni e pagano molto di più per recuperare un pezzo di passato forse non opportuno, forse controproducente e oltretutto dai risultati agonistici incerti?”
Giacomo Di Valerio
24 maggio 2013