5° tappa Giro d’Italia: sassata di John Degenkolb a Matera

John Degenkolb (Argos Shimano) si aggiudica la quinta tappa da Cosenza a Matera, 203 km. Era atteso il giovane John, e complice una caduta rocambolesca di massa all’ultimo chilometro, non ha tradito le attese. Il Giro d’Italia anche oggi continua a parlare il linguaggio dei giovani, con il classe 1989 della Argos che si impone davanti ad Angel Vicioso e Paul Martens, in una volata decisamente senza storie. Unico rimpianto per l’italiano Marco Canola. Il giovane esordiente Luca Paolini mantiene sulle sue spalle il simbolo rosa del primato.
Stamattina il gruppo riparte sicuramente con un Sir Bradley Wiggins imbronciato, visto il carattere a dir poco fumantino del Sir. All’inglese, infatti, sono stati confermati i 17” di ritardo rimediati ieri per una caduta in cui non è rimasto direttamente coinvolto, ai meno 2 km circa dal traguardo. Si sapeva che anche la tappa di oggi avrebbe riservato più di qualche sorpresa, visto il Gpm di Montescaglioso posto a 23 km dal traguardo (pendenza massima al 13%) e il finale caratterizzato da una leggera e insidiosa pendenza. Carlo Levi scriveva, parlando della città dei sassi, che “chiunque vede Matera non può non restarne colpito, tanto è espressiva e toccante la sua dolente bellezza” ed era chiaro fin dall’inizio che non tutti i velocisti avrebbero visto la bellissima Matera in testa al gruppo, a causa del Gpm di Montescaglioso, e del sali e scendi successivo, che avrebbe reso dolenti le loro gambe.
Oggi come sempre, la corsa è caratterizzata da 6 prede – Tomas Gil (AND), Alan Marangoni (CAN), Ricardo Mestre (EUS), Rafael Andriato (VIN), Brian Bulgac (LTB) e Stefano Pirazzi (BAR) – e le squadre dei velocisti, comunque, stanno al gioco, e non si fanno pregare per dare inizio alla caccia. Pirazzi vince il Gpm di Cipolletto e si lascia riprendere dal gruppo, pago del bottino conquistato. Davanti rimangono in 5, dunque, ma per loro non c’è scampo. Il gruppo calcola tutto alla perfezione, e i fuggitivi vengono ripresi sulla salita di Montescaglioso. Il gruppo la prende a tutta, Cavendish, Gavazzi, Blythe e Chicchi non riescono a tenere le ruote dei migliori. Pirazzi scatta nuovamente per aggiudicarsi il Gpm, e successivamente inizia il valzer degli scatti per anticipare la volata. Niente da fare.
Arrivati a Matera, all’ultimo chilometro succede di tutto. La strada è ancora completamente bagnata per il violento temporale abbattutosi sulla città: il gruppo prende a tutta una curva secca a sinistra, Mezgec (Argos), in seconda posizione, scivola sulle strisce pedonali e lo strike è servito. Davanti si ritrova Marco Canola, della Bardiani, con un buon vantaggio su John Degenkolb. La situazione per Canola cambia all’improvviso. Dal dover tirare la volata a Modolo, si ritrova a 1 km dal sogno di vincere una tappa al Giro d’Italia. Il pensiero purtroppo lo fa tremare. Il giovane della Bardiani commette l’errore fatale di voltarsi, e voltarsi, e voltarsi ancora una volta, vedendo la sagoma assatanata di Degenkolb farsi sempre più minacciosa, fino a farsi scartare, con le gambe ormai dure come sassi che continueranno a contemplare il sogno della vittoria ancora per qualche tempo.
Per John Degenkolb, dopo le cinque vittorie alla Vuelta dello scorso anno, arriva anche la consacrazione nella corsa rosa. Intervistato ha dichiarato: “ho finito la tappa sfinito.” Meglio così, la fatica avrà sicuramente reso più intenso il sapore della vittoria.
Giacomo Di Valerio
8 maggio 2013