4° tappa Giro d’Italia: stravince il giovane Enrico Battaglin

Splendida vittoria per il giovane italiano Enrico Battaglin (Bardiani Csf) nella quarta frazione del Giro d’Italia, davanti a Fabio Felline e Giovanni Visconti. Podio di tappa tutto italiano. Maglia rosa ancora sulle spalle di Paolini. Il Giro quest’oggi si dirige ancora verso sud, in Calabria: Policastro Bussentino – Serra San Bruno, 246 km da coprire, i primi 190 circa pianeggianti, i successivi, fino al traguardo, caratterizzati da due salite, lunghe ma pedalabili. L’ultima di queste, Croce ferrata, termina a circa 7 km dall’arrivo. L’incognita: i 600 m finali sono in lastricato, con il maltempo a complicare ulteriormente la corsa.
Come sempre, pronti via, evadono dal gruppo in 7: Berard, Sella, Minguez, Le Bon, Mourey, Ligthart e Tamouridis, il primo greco a prendere parte alla corsa rosa: “Sono il primo greco che sta facendo la corsa più bella del mondo”, (quest’anno è stata la prima volta anche per un cinese, Ji Cheng). Tamouridis, tra l’altro, fa parte di quei corridori non baschi che per la prima volta sono stati ingaggiati dalla Euskaltel, la quale ha deciso di interrompere la sua filosofia di tesserare solo atleti baschi, dopo 19 anni, per questioni relative a sponsor e licenza World Tour.
La Katusha, in gruppo, è tutta schierata in testa, segno evidente che Paolini non ha nessuna intenzione di cedere la maglia rosa. Il sogno di indossarla ora l’ha raggiunto, perché privarsene subito? Davanti, intanto, a meno di 100 km dall’arrivo, rimangono in 4: Berard, Minguez, Le Bon e Ligthart. Giunti nella parte calda della tappa – gli ultimi 60 km – poco prima del Gpm di Vibo Valentia, i giallofluo della Fantini – Selle Italia si mettono in testa al gruppo per tenere alta l’andatura. Segno che Santanbrogio vuole provare a fare la corsa, come si dice in gergo. Davanti rimane il solo Minguez (verrà ripreso), dietro, in coda al gruppo, alcuni corridori perdono subito contatto, pronti a maledire i successivi chilometri in salita. La Sky, si mantiene nascosta, contrariamente a quanto fatto vedere ieri, sempre in testa al gruppo, non lasciando troppi minuti agli uomini in fuga – Fabio Taborre della Fantini Selle Italia su tutti.
Sull’ultima salita, però, Paolini e la Katusha si rimettono in testa al gruppo, mentre Marcato, Rabottini, Pirazzi, Georges e Quintero provano ad anticipare le danze. Georges riesce a salire molto forte in solitaria, digrignando i denti e provando a dare tutto quello che madre natura gli ha messo nelle gambe. Il gruppo trova una pioggia intensa ad aspettarlo. Nessun big si muove. Ai meno 14 km dall’arrivo Wiggins mette i suoi uomini in testa al gruppo, per imporre un ritmo regolare, tattica ormai classica per la Sky. Nella tappa di ieri, con il forcing della Garmin Wiggo era rimasto senza compagni di squadra, facendo sorgere qualche dubbio sulla tenuta ferrea della corazzata anglosassone. L’impressione è che la Sky possa perdere la bussola quando non sono i suoi uomini, in prima persona, a controllare la corsa. Ai meno 10 km dal traguardo scatta Di Luca, il killer di Spoltore, che in un amen riesce a riportarsi su Georges, seguito da Chalapud. L’azione mette in croce il buon Georges, dietro la Sky non si scompone minimamente.
La salita non miete molte vittime. Il gruppo rimane piuttosto nutrito e Chalapud da un cambio a Di Luca solo per far suo il Gpm. Quando inizia la discesa i due al comando hanno poco vantaggio. Serve un mezzo miracolo per arrivare fino al traguardo senza farsi riacciuffare. Il colombiano del Team Colombia continua a non mostrarsi propriamente generoso, e Di Luca le prova tutte per sbarazzarsi di lui. Ai 300 m dal traguardo finiscono le speranze del Killer di Spoltore, con il gruppo che riesce a rinviene. Caruso, in prima posizione, tira la volata al suo compagno di squadra Paolini, che però non riesce ad avere uno spunto brillante. Parte invece benissimo Enrico Battaglin che vince la volata senza storie, davanti a Fabio Felline e Giovanni Visconti. Wiggins perde 17” per una caduta ai 2 km dall’arrivo. Non essendo caduto direttamente lui, la giuria deve decidere se neutralizzare o meno il ritardo dell’inglese. Grande gioia dopo un anno difficile per Battaglin, giovane classe 1989 e grande soddisfazione per il suo Team, la Bardiani Csf, formazione composta solamente da italiani, per lo più giovani e promettenti. Grandissima Italia!
Giacomo Di Valerio
7 maggio 2013