1° tappa Giro d’Italia: Cavendish vince a Napoli e si aggiudica la prima maglia rosa

Con l’undicesima vittoria al Giro d’Italia, Cavendish aggiorna il suo palmares e si aggiudica la prima maglia rosa di questa edizione. Secondo Elia Viviani, arrabbiatissimo per la piazza d’onore. Terzo il campione francese Bouhanni. Ci si poteva aspettare che Cannonball fosse l’uomo da battere, ma il campione inglese ha dovuto sudare e non poco per mettere le proprie ruote davanti a quelle dei suoi colleghi.
Il Giro parte da Napoli dopo 50 anni dall’ultima volta. I 130 km da affrontare per rompere il ghiaccio si snodano su due circuiti: quello finale, 8 km da ripetere 8 volte, è caratterizzato da alcune curve molto insidiose. L’arrivo è posto sul bellissimo lungomare. I ciclisti sono avvolti da un bagno di folla: le strade di Napoli si trasformano in uno stadio bellissimo, che per un giorno fa dimenticare il più noto San Paolo. La Cannondale, orfana del suo uomo simbolo, Ivan Basso, si getta immediatamente all’attacco con Wurf, solo al comando fino ai 19 km dall’arrivo, quando viene riacciuffato dal gruppo.
La Omega Pharma-Quickstep, squadra di Cavendish, tira in testa al gruppo, ma non riesce a rimanere compatta negli ultimi chilometri, quando tutti e 17 i velocisti presenti in gara vorrebbero star davanti per aggiudicarsi tappa e maglia. Bottino ghiottissimo, confusione cosmica. Proprio nell’ultima curva insidiosa prima del rettilineo finale, il gruppo si spezza per una caduta. Molti velocisti rimangono attardati. Davanti impera il treno della Orica Green Edge, seguito da Viviani, Cavendish con Steegmans a supporto, Nizzolo con Hondo, Ventoso, Bouhanni e Blythe. Niente da fare per Gavazzi, Chicci, Ferrari, Degenkolb e molti altri probabili protagonisti.
Negli ultimi 500 m Cavendish pedala il suo capolavoro. Steegmans, per un salto di catena, fa il buco di una decina di metri proprio al suo capitano, ma il mannese naturalizzato britannico non si perde d’animo, rimbocca i pedali, si alza sul sellino e si ricongiunge al trenino della Orica, che scorta il gruppetto malvolentieri. Dietro Cannonball, Bouhanni e Blythe fanno letteralmente a spallate per prendere la sua ruota. La spunta Bouhanni. Viviani è in posizione perfetta, subito dietro a Goss (Orica), Hondo porta avanti Nizzolo, chiudendo Cavendish. La velocità è altissima, Goss apre le danze della volata sulla sinistra della strada, Viviani riesce a sopravanzarlo dando l’impressione di portecela fare, ma da destra arriva Cannonball come un vero cannone a spazzar via i sogni di gloria di Viviani, che sbatte ripetutamente il pugno sul manubrio. Fantastico Cavendish, bravissimo Viviani. Il britannico, intervistato dalla Rai a fine gara, riassume tutto in poche parole: “sono stanchissimo ma volevo questa vittoria. Fa troppo caldo per un inglese.” Nient’altro da aggiungere, ha detto tutto lui.
Giacomo Di Valerio
4 maggio 2013