Annunciata la nuova formula dell’ All-Star Game. Niente più Est contro Ovest
Annunciata dall’ NBA la nuova formula che verrà adottata per il prossimo All-Star Game. Niente più Est contro Ovest nella partita delle stelle di Los Angeles.
La NBA stravolge la partita delle stelle.
E’ stata infatti annunciata la nuova formula dell’ All-Star Game dal commissioner della lega Adam Silver. A partire dalla prossima edizione, che si terrà a Los Angeles a Febbraio 2018, sparirà il consueto duello tra le due conference della lega. Le modalità di selezione dei giocatori rimarranno più o meno le stesse. I 24 che parteciperanno alla partita della domenica verranno quindi selezionati tramite il medesimo sistema adottato nelle precedenti edizioni. Il voto dei tifosi, dei giornalisti e dei giocatori determinerà i 10 titolari, mentre quello degli allenatori deciderà le 14 riserve .
All the details on the NBA All-Star Game changes … pic.twitter.com/gmMWRDD2y0
— Marc Stein (@TheSteinLine) October 3, 2017
Il nuovo “format”.
Tramite le preferenze espresse verranno quindi eletti due capitani, ovvero i due ( uno per conference) che avranno raggiunto più voti. Questi sceglieranno poi i loro compagni tra i 22 giocatori rimanenti. La NBA non ha ancora rivelato come avverrà questa divisione. La conference alla quale appartengono gli atleti diventa quindi irrilevante.Tutto lasciato alla decisione dei capitani, ovviamente tralasciano i titolari scelti dal pubblico.
Il cambio di regolamento del” All-Star Game sembra sia arrivato a seguito di una trattativa tra lega e Sindacato dei giocatori. La partita della stelle infatti negli ultimi anni sembrava aver perso quel consueto fascino che la aveva contraddistinta nel corso delle varie edizioni. Colpa anche della differenza di livello delle due conference della National Basketball Association. La western conference infatti negli ultimi anni ha mostrato un livello medio più alto. La situazione è sintetizzata al meglio dai record che le squadre hanno a parità di posizione nelle rispettive classifiche. Le parti hanno quindi convenuto che servisse una svolta per dare nuova linfa ad un evento che mette in vetrina i migliori talenti del basket NBA, e di conseguenza di quello mondiale.
Se questo cambiamento nel regolamento è nato per azzerare la disparità tra eastern e western conference, rimane comunque il problema della poca competitività. Le ultime edizioni dell’ All-Star Game sono state infatti decisamente carenti sul lato agonistico. L’ All-Star Game si è lentamente trasformato in qualcosa che assomiglia molto poco ad una partita di basket e più ad una serata di gala, comunque sacrosanta. Nonostante sia evidente a tutti che si tratta di una esibizione, e che i giocatori giocano minimo 82 partite stagionali la partita in se ha poco da dare ai tifosi, lampi di talento cristallino esclusi. Una specie di gara del tiro da tre/ gara delle schiacciate in movimento in un contesto arbitrato è veramente quello che la lega vuole mostrare delle sue stelle più lucenti?