Lukaku e Pellegrini valgono tre punti contro il Frosinone
di Flavia Cataldi
Il Frosinone viene all’Olimpico con un bottino di cinque risultati utili, la Roma arriva in casa dopo la disastrosa debacle con il Genoa di Gilardino che si è portata dietro veleni e polemiche.
E’ necessario vincere e convincere per i padroni di casa, l’operazione riesce…a metà ma riesce.
I due gol rifilati al Frosinone riportano un po’ di serenità nell’ambiente e nello spogliatoio giallorosso ma le trame di gioco non sono ancora convincenti, complice certamente quella bramosia di far bene subito, quel nervosismo che accompagna la Roma per tutto il primo tempo.
Dopo un inizio promettente con una bella azione che parte dai piedi di Bove per Dybala è il Frosinone che ha una ghiotta occasione al 18’ Ndicka perde Cuni in area di rigore, servito abilmente Soule ma il frusinate, nonostante la pessima uscita di Rui Patricio, si mangia un gol fatto a porta sguarnita.
La Roma è più concreta e risponde con il gol del vantaggio. Dybala dalla trequarti innesca Lukaku che si libera di Monterisi con un dribbling da manuale e insacca la palla alle spalle di Turati.
Al 26’ altra occasione per gli ospiti, è sempre Cuni però, con assist di Soule, che si divora il pareggio.
Nel secondo tempo la Roma gestisce meglio la partita con un Dybala show ma manca sempre il tap-in finale come al 59’ quando l’argentino lancia Bove la cui conclusione viene annullata da un buon Turati.
La partita rimane in bilico fino all’89’ quando su punizione di Dybala, poco prima dell’area di rigore avversaria, che crossa morbido sul secondo palo dove trova Pellegrini che insacca e raddoppia.
La partita finisce qui, nonostante un recupero di 8 minuti concesso per i crampi dell’arbitro Marchetti.
Il Frosinone, nonostante il risultato, esce a testa alta dall’Olimpico che saluta con un grande applauso il suo ex giocatore.
La Roma ritrova i tre punti, una vittoria di squadra la definisce Mourinho, ma confusa e nervosa, ansiosa di fare risultato. Sul piano fisico la squadra regge ma è sul piano tattico che deve ancora trovare la quadra.
