Gp Stiria: Hamilton firma doppietta Mercedes, disastro Ferrari

Stessa pista stessa musica? Non è detto. Il secondo appuntamento di questa particolare stagione 2020 si è disputato domenica sempre sul circuito austriaco di Zeltweg. L’appuntamento è stato nominato come Gran Premio di Stiria per evitare confusione col precedente Gran Premio d’Austria ma la pista è sostanzialmente la stessa. Questa volta la pioggia del sabato ha rimescolato un po’ le carte in qualifica con Hamilton in pole position seguito da Verstappen, dalla Mclaren di Sainz e dall’altra Mercedes di Bottas. Pessima qualifica invece per la Ferrari, con Vettel decimo e Leclerc addirittura quattordicesimo per una penalità inflittagli in qualifica.
Il giorno della gara torna a splendere il sole e al via i piloti mantengono le loro posizioni ma il primo grande acuto accade subito dopo alla curva Remus: Leclerc tenta un ottimistico sorpasso al compagno di squadra decollando sul cordolo interno e rompendo l’alettone posteriore di Vettel. Per il tedesco gara finita mentre dopo un controllo Leclerc prova a continuare la gara ma anche lui ha il fondo danneggiato ed è costretto a ritirarsi. Come in Brasile lo scorso anno, ancora una volta i due della Ferrari finiscono col buttarsi fuori a vicenda. Per carità, c’è anche da dire che mentre in Brasile si trattava di un pieno duello in pista qui si è trattato invece di un incidente da inizio gara dove Leclerc avrebbe potuto colpire chiunque, fatto sta che il bottino dopo due gare è misero e la Rossa naviga in quinta posizione in classifica costruttori. Il monegasco si è preso la completa responsabilità dell’incidente e si è scusato con Sebastian Vettel ma di certo questo episodio, per quanto involontario e assolutamente casuale, non contribuisce a rendere il clima sereno sia all’interno che all’esterno della squadra. La maggior parte della stampa è sul piede di guerra e in molti chiedono già il licenziamento di Binotto. Al di là delle effettive responsabilità del tecnico italo-svizzero, sembra di assistere alla classica febbre da esonero che purtroppo ormai spopola nel mondo del calcio. Un fenomeno che mal si sposa al mondo delle corse motoristiche. L’unico punto fermo di questa situazione è che la Rossa dovrà reagire già dalla prossima settimana in Ungheria. Il colpaccio della scorsa settimana sempre in Austria è sempre possibile.
Tornando alla gara, Lewis Hamilton ha praticamente dominato dall’inizio alla fine e la maggior parte dello spettacolo è avvenuta alle sue spalle. Nei primi giri Hamilton guida il gruppo davanti a Verstappen, Sainz, Bottas e Albon. Sainz in pochi giri viene superato prima dal finlandese della Mercedes e poi dal thailandese della Red Bull. Al momento del primo stop la posteriore sinistra di Sainz fa i capricci e lo spagnolo perde tempo prezioso e posizioni importanti. Tutto ciò aumenta il distacco tra i piloti davanti e gli inseguitori. Ad essere in ballo è ormai il secondo posto e dopo l’ultimo pit stop Bottas riesce a superare Verstappen ma l’olandese non ci sta e tiene giù il piede all’esterno della curva Gösser (oppure Schlossgold se si preferisce il nuovo nome assegnatole) con una clamorosa resistenza all’esterno. Bottas lo imita con una manovra speculare alla successiva curva Rauch ma nulla da fare. Tuttavia la Mercedes ne ha di più e al giro successivo riesce ad avere ragione di Verstappen, ancora una volta alla curva Gösser. I primi tre fanno gara a se ed a svettare nella zona punti è quindi Sergio Perez che con un’ottima strategia arriva addirittura a ritrovarsi al quarto posto davanti ad Albon. Il thailandese riprova la sfortunata manovra della scorsa settimana con Hamilton nello stesso punto a pochi giri dal termine e per poco non avviene un incredibile replay all’esterno della curva Gösser. La Red Bull tocca con la posteriore destra l’anteriore sinistra della Racing Point ma questa volta la fortuna è da parte di Albon mentre Perez subisce la stortura della sua ala anteriore che decide di non cambiare mancando ormai quattro giri al termine. Al penultimo giro il colpo di scena: Stroll tenta il sorpasso su Ricciardo per il sesto posto ma va lungo, forzando l’australiano nella via di fuga e ad approfittarne è Lando Norris che si inserisce tra le due vetture. Ancora un giro e il giovane britannico della Mclaren prende la posizione sul canadese. Davanti a lui c’è Perez con l’alettone anteriore rotto. Sembra impossibile ma all’ultima curva il messicano ha una piccola indecisione e la Mclaren lo infila per il quinto posto finale. Cercano di approfittarne anche Stroll e Ricciardo ma Perez ce la fa e i tre finiscono al traguardo quasi appaiati con un distacco di soli due decimi. A vincere in solitaria è quindi Lewis Hamilton, segutio da Valtteri Bottas che completa la prima doppietta Mercedes dell’anno e da Max Verstappen a completare il podio.
Ordine d’arrivo:
- Hamilton (Mercedes)
- Bottas (Mercedes)
- Verstappen (Red Bull-Honda)
- Albon (Red Bull-Honda)
- Norris (Mclaren-Renault)
- Perez (Racing Point-Mercedes)
- Stroll (Racing Point-Mercedes)
- Ricciardo (Renault)
- Sainz (Mclaren-Renault)
- Kvyat (AlphaTauri-Honda)
- Raikkonen (Alfa Romeo Sauber)
- Magnussen (Haas)
- Grosjean (Haas)
- Giovinazzi (Alfa Romeo Sauber)
- Gasly (AlphaTauri-Honda)
- Russell (Williams)
- Latifi (Wlliams)
- Ocon (Renault) ritirato, surriscaldamento
- Leclerc (Ferrari) ritirato, incidente
- Vettel (Ferrari) ritirato, incidente