GP Stati Uniti: uno splendido Raikkonen regola Verstappen ed Hamilton

A volte capita che a scrivere una delle tante pagine dell’automobilismo sportivo siano piloti agli sgoccioli della loro carriera. Eventi come questi arrivano quasi sempre inaspettati e arrivano portando con loro una componente emotiva che centinaia di gare non potranno mai eguagliare. E’ il caso del gran premio degli Stati Uniti dello corso weekend, dove sul circuito texano di Austin, Kimi Raikkonen è tornato alla vittoria dopo 5 anni di digiuno. E che vittoria.
Durante le qualifiche del sabato era stato ancora una volta Lewis Hamilton a conquistare la pole position davanti alle due Ferrari di Vettel e Raikkonen. Tuttavia alla Rossa del tedesco è stata comminata una penalità di tre posizioni in griglia per non aver rallentato in regime di bandiere gialle nelle prove del venerdì, sventolate in seguito all’uscita di pista di Leclerc. Di solito con una infrazione di questo tipo ce la si cava con una reprimenda ma questa volta i commissari sono stati inflessibili e così Sebastian è dovuto scattare dalla quinta piazza, quindi dietro al compagno, a Bottas e a Ricciardo, mentre Max Verstappen veniva costretto a partire dalla diciottesima posizione a causa della rottura di una sospensione. Kimi Raikkonen è così scattato dalla prima fila accanto a Hamilton.
Alla partenza il finlandese è scattato subito meglio e nonostante il tentativo di chiusura dell’inglese, è riuscito a superarlo alla prima curva. Kimi ha così iniziato subito in testa mentre nel corso del primo giro Vettel commetteva l’ennesimo errore di questa stagione colpendo la Red Bull di Ricciardo in un tentativo di sorpasso e girandosi finendo in fondo al gruppo. Al giro 11 Lewis approfittava della virtual safety car per cambiare le gomme e scendeva in terza posizione dietro al compagno Bottas. Infatti con pneumatici nuovi la Mercedes volava e Hamilton, una volta ottenuta la seconda posizione da Valtteri, si è messo in caccia di Kimi, raggiungendolo intorno al ventesimo giro. Le gomme di Raikkonen avevano molti più giri sulle spalle ma il finlandese ha resistito agli attacchi della Mercedes, accompagnando all’esterno Hamilton poco prima della sosta al giro 22. A quel punto Kimi è sceso in quarta posizione, tornando al secondo posto dopo i pit stop di Verstappen e Bottas e con la posizione cedutagli dal compagno Vettel, in quel momento in rimonta. Era chiaro tuttavia che la Mercedes, fermandosi così presto a inizio gara, avrebbe avuto bisogno di una seconda sosta al contrario della Ferrari, che infatti è avvenuta al giro 37. Lewis è sceso in quarta posizione, si è poi ripreso la terza grazie a Bottas e si è messo in caccia di Verstappen, autore di uno splendido secondo posto. L’olandese si era intanto avvicinato a Raikkonen e gli ultimi quindici giri sono stati vissuti letteralmente al cardiopalma dagli spettatori e da chi scrive. Tre piloti raccolti in tre secondi, tutti e tre in lotta per la vittoria. Intanto dietro Sebastian Vettel prendeva la scia di Bottas e lo superava issandosi così al quarto posto, subito dietro a Hamilton. Nelle fasi finali Kimi Raikkonen non ha ceduto di un millimetro e ha potuto respirare un po’ soltanto a due giri dalla fine quando Hamilton ha tentato il colpaccio su Verstappen, finendo tuttavia largo nella via di fuga. Il duello tra l’olandese e l’inglese ha favorito Kimi, che ha così potuto completare l’ultimo giro in relativa tranquillità, andando a conquistare la sua ventunesima vittoria in carriera a cinque anni dall’ultima vittoria in Formula 1, il Gran premio d’Australia 2013 a Melbourne con la Lotus-Renault.
Una vittoria bellissima per un pilota che a 39 anni ha dimostrato di poter lottare ancora con i migliori e con i più temibili piloti nei duelli ravvicinati, Max Verstappen e Lewis Hamilton. Il pilota inglese si è complimentato con Kimi durante il giro d’onore e durante le interviste, rendendo omaggio a uno tra i piloti più amati di questo sport, per la sua velocità, la sua correttezza in pista e il suo modo di fare diretto e poco incline al politicamente corretto con la stampa. Quella parte della stampa che proprio per questo motivo lo ha sempre bastonato al minimo cenno di errore e che oggi può soltanto tacere e chiedergli scusa. La vittoria per Kimi Raikkonen arriva al momento giusto, al crepuscolo della sua carriera in Ferrari, che gli consente di sigillare nel migliore dei modi la sua esperienza con la Scuderia di Maranello. Il successo di domenica sul circuito di Austin avviene a undici anni esatti dal 21 ottobre 2007, data in cui Kimi Raikkonen diventava Campione del Mondo con la Ferrari, ultimo pilota a conquistare il titolo con la Scuderia del Cavallino. Una coincidenza certo, che però non può simboleggiare meglio una vittoria che il pilota di Espoo aveva a lungo cercato, accarezzato e rinunciato per esigenze di squadra. Ora finalmente l’ha ottenuta, regalando così ai tifosi ferraristi una gara destinata a rimanere scolpita nella storia della Ferrari e della Formula 1, congedandosi da loro nel migliore dei modi.
Ordine d’arrivo:
- Raikkonen (Ferrari)
- Verstappen (Red Bull)
- Hamilton (Mercedes)
- Vettel (Ferrari)
- Bottas (Mercedes)
- Hulkenberg (Renault)
- Sainz (Renault)
- Ocon (Force India) squalificato, flusso carburante superiore ai 100 kg/h
- Magnussen (Haas) squalificato, consumo carburante superiore ai 105 kg
- Perez (Force India)
- Hartley (Toro Rosso-Honda)
- Ericsson (Alfa Romeo Sauber)
- Vandoorne (Mclaren)
- Gasly (Toro Rosso-Honda)
- Sirotkin (Williams)
- Stroll (Williams)
- Leclerc (Alfa Romeo Sauber) ritirato, danni incidente
- Ricciardo (Red Bull) ritirato, batteria
- Grosjean (Haas) ritirato, incidente
- Alonso (Mclaren) ritirato, incidente