GP di Germania: Vettel getta al vento la vittoria, Hamilton approfitta

A conferma della natura estremamente imprevedibile di questo mondiale 2018, ancora una volta un risultato che sembrava certo è stato ribaltato dalle condizioni meteo e dal lato umano degli attori in campo.
Dal risultato delle qualifiche, sul circuito di Hockenheim si prospettava una passeggiata trionfale per la Ferrari, con Vettel in pole nel gran premio di casa e Raikkonen lanciato a scattare dalla terza posizione per rubare il secondo posto a Bottas. Intanto Lewis Hamilton commetteva un clamoroso errore nelle qualifiche saltellando troppo sui cordoli e assestando un colpo secco al cambio della sua Mercedes costringendosi a partire dalla quattordicesima posizione. Per tre quarti di gara la Ferrari domina il gran premio con Vettel in testa e Raikkonen in seconda posizione. Addirittura il finlandese si candida a vincere la gara con una strategia a due soste, sopravanzando il compagno per poi cedergli in virtù di un ordine di scuderia. Poco oltre metà gara interviene la prima variabile: la pioggia. Una pioggia leggera e sibillina che all’inizio bagna solo il tornantino Spitzkehre, rendendo inutile se non dannoso il montaggio degli pneumatici da bagnato. Ne sanno qualcosa Alonso e Verstappen, i quali tentano il colpaccio con le gomme da pioggia per poi cambiarle di nuovo subito dopo perdendo tempo prezioso. La pioggia intanto va e viene, la Ferrari intuisce la scelta giusta lasciando i suoi piloti con le gomme da asciutto. Nello stesso momento la Mercedes spera nel diluvio per non rendere inutile un cambio gomme sempre da asciutto ma il temporale non arriva, così anche il team tedesco cambia le gomme confermando la scelta asciutta, con Bottas in terza posizione ed Hamilton in quarta dopo una spettacolare rimonta a suon di sorpassi. Tuttavia il gap accumulato dall’inglese è troppo ampio per sperare nella vittoria, al massimo ci si aspetta un podio. La pioggia intanto continua a mettere in difficoltà gli strateghi ai box con alcune spruzzatine d’acqua anche copiose ma ogni volta in un punto diverso della pista mentre nelle altre curve l’asfalto va asciugandosi. Lewis Hamilton continua a ridurre il gap con un ritmo velocissimo in condizioni di pista estremamente infide ed imprevedibili mentre Sebastian Vettel riduce il suo cercando di portare a casa la vittoria. A quindici giri dalla fine Raikkonen perde il secondo posto a favore di Bottas per una incomprensione con un doppiato che lo fa scivolare largo alla curva 8. Nello stesso momento il colpo di scena: Sebastian Vettel commette un errore alla curva Sachs all’interno del Motodrom, blocca il posteriore in frenata e finisce nella ghiaia picchiando contro le barriere. Un clamoroso errore del pilota tedesco ribalta totalmente l’esito del campionato. Entra in pista la safety car e Bottas si precipita ai box per cambiare le gomme mentre Raikkonen si riprende la testa della corsa. Intanto Hamilton, confuso dalle indicazioni dei suoi ingegneri imbocca la corsia box per poi cambiare idea e rientrare in pista improvvisamente tagliando attraverso il prato. L’inglese vede che Raikkonen resta fuori ed è la scelta giusta, anche se si beccherà una reprimenda ufficiale per la manovra pericolosa. Poco dopo tuttavia anche Kimi è costretto a rientrare ai box con le gomme ormai alla frutta, rientrando in terza posizione e lasciando la leadership a Lewis, il quale va a tagliare il traguardo conquistando la quarta vittoria stagionale. La vittoria consente all’inglese di riportarsi in vetta con diciassette punti di vantaggio sul tedesco mentre la Mercedes torna in testa nel costruttori con un margine di dieci punti. Un colpo terribile per la Ferrari e Sebastian Vettel che la prossima settimana in Ungheria sono obbligati a vincere, consapevoli di aver gettato al vento un’occasione d’oro. A Maranello sono consapevoli di avere per le mani una vettura capace di vincere su tutte le piste e soprattutto che l’esito di questo mondiale, come hanno confermato le ultime cinque gare, è tutt’altro che scontato.
Intanto le condizioni di salute del presidente Marchionne hanno costretto il consiglio d’amministrazione del gruppo FCA e la famiglia Agnelli a nominare i nuovi vertici del gruppo: Norman Manley per FCA e Luis Camilleri per la Ferrari. Un cambio al vertice inatteso che rende ancor più delicata la situazione interna in Ferrari ma anche nell’intero gruppo FCA.
Ordine d’arrivo:
- Hamilton (Mercedes)
- Bottas (Mercedes)
- Raikkonen (Ferrari)
- Verstappen (Red Bull)
- Hulkenberg (Renault)
- Grosjean (Haas)
- Perez (Force India)
- Ocon (Force India)
- Ericsson (Alfa Romeo Sauber)
- Hartley (Toro Rosso-Honda)
- Magnussen (Haas)
- Sainz (Renault) penalità
- Vandoorne (Mclaren)
- Gasly (Toro Rosso-Honda)
- Leclerc (Alfa Romeo Sauber)
- Alonso (Mclaren) ritirato, cambio
- Stroll (Williams) ritirato, freni
- Vettel (Ferrari) ritirato, incidente
- Sirotkin (Williams) ritirato, perdita d’olio
- Ricciardo (Red Bull) ritirato, motore