“La dolceria Bonajuto, storia della cioccolateria più antica di Sicilia”

Sarà presto nelle librerie all’inizio del nuovo anno il libro “La dolceria Bonajuto, storia della cioccolateria più antica di Sicilia”, di Giovanni Criscione, classe 1972, giornalista, dottore di ricerca, collabora con la cattedra di Storia contemporanea della Struttura didattica speciale di Lingue e letterature straniere dell’Università di Catania, sede di Ragusa. Si è occupato di antifascismo e di storia economica
L’autore, in questo suo lavoro, che nella sostanza è un saggio, espone la storia dell’azienda che ha contribuito in maniera determinante a rilanciare il cioccolato artigianale di Modica: un prodotto lavorato a freddo e senza aggiunta di grassi.
Da circa vent’anni, l’esperienza di questa impresa artigianale, una curiosità dolciaria unica al mondo, per la cittadina siciliana è diventata un volano di sviluppo per il turismo e l’economia.
Così il libro diventa il pretesto per ripercorrere le vicende pubbliche e private, crisi e sfide, sconfitte e successi di una famiglia di dolcieri, che da sei generazioni si tramanda la passione per le tradizioni e l’artigianato di qualità.
L’autore, attraverso documenti, carte d’archivio e immagini d’epoca, ricostruisce le origini della fabbrica di cioccolato fondata agli albori dell’Ottocento da Francesco Ignazio Bonajuto. Nel 1820 l’imprenditore modicano aprì un’aromateria, con interessi nel campo della lavorazione cioccolatiera e del commercio della neve (ghiaccio) utilizzata per preparare sorbetti e gelati.
Francesco Ignazio morì nel 1854 lasciando in eredità al figlio Federico una bottega di gelatiere-sorbettiere con annesso un «fattoio del ciccolatte», un frantoio per la lavorazione delle fave di cacao. Federico (1822-1899) consolidò l’azienda, concentrando i propri interessi nel settore del cioccolato, all’epoca in forte espansione.
Ma fu Francesco (1861-1932) a perfezionare la barretta artigianale, ottenendo la medaglia d’oro all’Esposizione internazionale di Roma nel 1911. Sotto la sua gestione, la Dolceria divenne un ritrovo di socialisti. Egli stesso tentò l’avventura politica nel 1920 con il Partito socialista riuscendo eletto nel Consiglio provinciale di Siracusa, che restò in carica pochi mesi. Alla sua morte l’azienda, per il tramite di un’adozione, passò a Carmelo Ruta (1916-1992), già apprendista nel laboratorio della dolceria. A guidare l’Antica Dolceria Bonajuto oggi sono Franco e il figlio Pierpaolo, rispettivamente quinta e sesta generazione di imprenditori.
Il libro è un viaggio affascinante attraverso le varie fasi, dall’industria della “neve”, utilizzata per sorbetti e gelati, alla lavorazione del cacao sull’arcaico metate. Per finire il viaggio nei caffè della belle èpoque fino ai nostri giorni. Ma è anche un’occasione per scoprire mestieri scomparsi, tradizioni artigianali e tesori gastronomici “sepolti”, in un territorio che fu un’enclave spagnola in terra di Sicilia.