Qualcuno grida “domani”. Il cuore grande della musica
“Siamo un paese strano, ma in questi casi di emergenza, l’Italia riesce a tirare fuori il meglio della sua generosità e della sua umanità” ha detto uno dei tanti intervistati ai tg nazionali.
Alle 3.36 della notte del 24 agosto (purtroppo ormai l’abbiamo assimilato bene) il centro Italia viene svegliato violentemente da un terremoto di magnitudo 6.0. Piccoli centri come Amatrice e Accumoli non ci sono più, ma si continua a cercare tra i coacervi di macerie. E mentre una buona fetta dell’informazione si getta tipo avvoltoio ad aggiornare l’impietoso bollettino delle famiglie stroncate, c’è anche chi tenta di tenere viva la speranza facendo la conta dei dispersi poi ritrovati e chi mette in luce i profili di quanti in queste ore si sono attivati con ogni tipo di soccorso ai cittadini delle zone terremotate. È di questa seconda faccia che all’Italia è bene dare merito. E non si può negare che in essa rientri anche una buona parte del music system nostrano.
Tantissimi artisti, soprattutto attraverso i canali social, si sono fatti – giustamente – intermediari per veicolare messaggi filantropici, per trasmettere numeri di soccorso ed sms di beneficienza, e per individuare i punti in cui in giro per lo stivale si stanno raccogliendo beni di prima necessità da inviare nelle tendopoli.
Fiorella Mannoia, ad esempio, dopo aver chiarito il fraintendimento dei media che avevano diffuso la notizia secondo la quale l’Hotel Mario di Cesenatico – messo a disposizione per gli sfollati – sarebbe stato di proprietà della cantante, ha specificato che intendeva solo copiare e incollare il messaggio originale dell’albergatore che, come tanti altri, ha aperto le porte della sua struttura.
Ancora dal suo profilo Facebook il trombettista Fabrizio Bosso fa sapere che gli incassi del concerto di ieri a Ischia con Julian Oliver Mazzariello saranno devoluti interamente alle popolazioni terremotate.
Le solite malelingue avranno parlato di un’esposizione ingiustificata – della serie “si faccia beneficienza senza farne parola” – e i soliti malpensanti avranno messo in dubbio che quei soldi arrivino davvero ai terremotati e avranno pensato si tratti solo di autopromozione. Noi guardiamo e passiamo oltre, senza commentare, d’altronde certi musicisti non hanno un granché bisogno di fare autopromozione.
Su instagram invece Alessandra Amoroso ha postato una foto della Segreteria Paolo Rosi – uno dei centri di raccolta a Roma, situato in via dei Campi Sportivi – sollecitando la sua #bigfamily perché pensi anche ai terremotati mentre fa spesa al supermarket.
Sempre su instagram l’instancabile Jovanotti ha più volte condiviso il 45500 a cui donare 2 euro per il sisma in Centro Italia. E il buon Lorenzo Cherubini è ormai noto all’opinione pubblica per munifiche iniziative in simili casi di emergenza. Come dimenticare la sua idea di mettere insieme una cinquantina di artisti e unirli tutti nella cover del singolo di Mauro Pagani Domani? Fu un progetto musicale di enorme impatto, che vide l’adesione entusiasta di cantanti che volevano a loro modo rendersi utili per il disastro di quel 6 aprile 2009 in Abruzzo, regione che ne porta ancora i segni negli edifici tuttora incompiuti de L’Aquila.
Tutte immagini che resteranno nella memoria collettiva e alle quali adesso si aggiungono quelle di Amatrice e Accumoli. In un’Italia che sembra sempre tutta da rifare e spesso da ricostruire, la Musica invece riesce quasi sempre a restituire il profilo di un’Italia che si impegna e che può farcela. Sebbene tra le macerie della distruzione, dell’incapacità e dell’imperfezione umana, c’è anche per noi una dimensione perfettibile. Quella che ci restituisce la Musica.
E chissà cosa potrà regalarci quella Musica domani.