Intervista a Franco J Marino: la sua “vita nuova” grazie alla rinascita interiore

“C’è una vita nuova” è il nuovo EP di Franco J Marino, artista nato a Napoli ma che da sempre vive a Roma. Il suo è un genere che torna alle origini: una musica pop classic italiana, in cui l’argomento principe sono le emozioni. Franco ha iniziato nei primi anni ’90 come cantante solista nel gruppo di Tony Esposito e in seguito ha lavorato con artisti di fama mondiale, tra cui Mauro Malavasi, Andrea Bocelli e Nathan Pacheko.
Sei autore, compositore e interprete allo stesso tempo. Ma quale di queste tre definizioni senti più tua?
Sì, io scrivo testi, faccio gli arrangiamenti e canto, perciò si può dire che sono un artista a 360°. Cantautore è un termine un po’ italiano, però è forse l’unica definizione che mi si addice.
Hai scritto canzoni per cantanti importanti, tra cui anche Lucio Dalla e Andrea Bocelli. Chi pensi abbia interpretato meglio le parole che hai scritto?
Devo dire che sono stati tutti bravi, però Bocelli è quello che più mi ha colpito ed emozionato quando stavamo in studio a registrare. Lui, poi, ha una voce straordinaria. È riuscito a far suo il brano perché ne era proprio innamorato. (ndr. Si tratta della canzone “Domani”, che Franco ripropone nel suo nuovo EP, stavolta cantata da lui)
Il tuo nuovo EP contiene cinque brani. Ce n’è uno a cui sei legato particolarmente?
Le canzoni sono un po’ come i figli: tutte uguali. Tuttavia, ce n’è sempre una che più ti rappresenta in un certo periodo della vita e forse per me ora è “C’è una vita nuova”, che poi dà anche il titolo all’album. È legata a un periodo della mia vita, ma credo anche a un momento più generale, di speranza e rinnovato coraggio. Quindi riguarda anche il momento che stiamo vivendo tutti quanti.
Quanto sono autobiografiche queste cinque canzoni? Com’è nata l’idea di scriverle?
“Il nostro amore è da difendere” è un brano molto recente, che ho scritto qualche mese fa. Gli altri brani sono nati un po’ prima e li ho sviluppati dopo. In realtà quando scrivo cerco di essere molto sincero, quindi il mio impegno è quello di portare autenticità nella mia musica. Non scrivo mai a tavolino.
Nelle tue canzoni ci sono temi ricorrenti: tempo, amore, rinascita. Qual è la tua concezione di amore?
L’amore di cui parlo è un amore a 360°. È un concetto più ampio e universale di quello tra uomo e donna o tra padre e figlio. Per me l’amore è la forza più rivoluzionaria che l’uomo ha a disposizione, perché attraverso l’amore possono cambiare tante cose.
Perché e in che senso ti senti rinato?
È una rinascita interiore che non è facile esprimere in poche parole. È un percorso, una ricerca, una nuova concezione della vita verso valori più spirituali. Rispetto al passato, ho una nuova visione delle cose, probabilmente anche grazie alla nascita di mia figlia.
“L’amore è senza tempo” è forse la più enigmatica. Di cosa parla esattamente? Chi è che “corre corre e poi torna a casa stanco”?
A volte uno è costretto a fare un tipo di vita o lavoro non soddisfacente. Tendiamo a fare una vita basata sulle cose materiali e non ci accorgiamo più del resto. Io vivo a Roma circondato dal verde, ma spesso mi accorgo in ritardo della fioritura di un ciliegio. Questi sono segnali della natura che dovremmo cogliere, mentre invece non ce ne rendiamo conto. Perciò bisogna fermarsi. “L’amore senza tempo” è un messaggio dirompente: il tempo è protagonista della vita, ma l’unica cosa che in natura non ha tempo è l’amore. Poi il concetto si può allargare ancora di più, nel senso che ci si può innamorare a qualsiasi età e quindi c’è sempre una possibilità per tutti.
In “C’è una vita nuova” parli di un Dio ritrovato. Qual è il tuo rapporto con la religione?
Da uomo con le proprie debolezze, io mi rivolgo a Dio e all’universo. Quando scrivo, c’è sempre uno sguardo al di là delle cose visibili. Con il cuore sono sempre rivolto a Dio.
Che messaggio vuoi trasmettere con le tue canzoni a chi le ascolta?
Autenticità, forza e coraggio. “Ogni giorno che verrà”, il mio singolo che è uscito in estate, dice che il destino si costruisce con le proprie mani. Bisogna avere il coraggio di cambiare in meglio e riprendersi anche le cose che ci appartengono in quanto italiani.