ANARCHYTECTURE: il ritorno degli Skunk Anansie

È uscito ieri, 15 gennaio 2016, il sesto album degli Skunk Anansie (di nuovo insieme per questa nuova avventura), intitolato Anarchytecture.
Il disco contiene ben 11 tracce, scritte e musicate dagli stessi componenti del gruppo, tra cui la già nota Love someone else. Death to the lovers è, invece, il secondo singolo estratto dall’album e verrà presentato, in anteprima, domenica 17 gennaio a “Che tempo che fa” su Rai 3 e, in radio, inizierà a girare da martedì 19 gennaio.
La band, durante il proprio tour, sarà in Italia il 17 febbraio all’Alcatraz di Milano, il 14 luglio a Pistoia, il 15 a Roma e il 17 luglio a Piazzola sul Brenta (PD).
Anche se negli anni la rock band ha dovuto affrontare diversi problemi interni e, ultimamente, la cantante Skin ha preso parte anche a programmi televisivi, il loro gusto anticonformista e anarchico, che va dritto al dunque (senza giri di parole), rimane, creando un nuovo album pregnante di significati, colmo di ritmo e di influenze elettroniche.
“Anarchytecture” assume valenze diverse per ogni membro del gruppo, ma per Skin è un titolo che si pone a metà tra la struttura e il caos, tra la costrizione e la libertà.
La cantante ha spiegato nelle ultime interviste che il titolo è composto dalle parole “anarchia” e “architettura”, termini che rappresentano la storia della sua vita: la sensazione di provare a costruire qualcosa di fragile nel mezzo di una rivolta.
Durante la conferenza stampa presso l’Hotel Me – Milan Il Duca, la band ha risposto ad alcune interessanti domande, ad esempio:
“Dov’è la vostra spinta politica, oggi?”. Skin: “L’elemento politico è importante anche in riferimento a quello che sta succedendo in Europa. C’è un filo rosso non tanto politico ma di osservazione in questo album. A livello di sentimenti, questo album è scuro. Non siamo il gruppo che vuole cantare robe divertenti e legati ai party, non è nel nostro DNA. Abbiamo sempre cercato di trarre ispirazione dai temi attuali, anche trattando fatti legati alla politica”. Cass sostiene: “L’anarchia ci tocca da vicino, una condizione di totale libertà è pura illusione…”.
“C’è qualcosa di diverso in questo album, qualcosa di più elettronico. È una parte della vostra evoluzione creativa?”. Risponde Skin: “Già negli anni ’90 avevamo l’elettronica nella nostra musica. Nella nostra reunion abbiamo voluto dare un messaggio chiaro ed evidente: amiamo l’elettronica. Vogliamo passare come una band fresca e moderna, vogliamo essere interessanti nei confronti dei giovani. Io stessa sono una dj, ho a che fare spesso con l‘elettronica. Ma continuiamo ad essere una rock band”.
Non poteva mancare, infine, un riferimento a David Bowie e al loro pensiero riguardo a questo grande artista recentemente scomparso. Pertanto, alla domanda “Avete ricordi legati a David Bowie?” Skin risponde: “David Bowie per noi significa molte cose. Se una band non è influenzata da lui, questa band non significa nulla. Era impossibile non essere influenzati da lui. David era arte, creatività. È molto triste pensare a lui, ma il mio primo pensiero va a sua moglie che è un’icona, una leggenda. Lei non potrà mai più godere del calore del suo uomo, noi avremmo ancora la sua musica. […] Era una persona intelligente ed arguta”.