Concerto del Primo maggio: Bologna
Il Primo maggio si avvicina e con esso oltre alle scampagnate fuori porta, le occasioni per poter passare una buona giornata in compagnia di buona musica e Bologna è in trepidante attesa di allestire, in Piazza Maggiore, il palco che ospiterà gli artisti invitati dal direttore artistico dell’evento, Eugenio Finardi.
Numerosissime le sorprese che attendono il pubblico di coloro che accorreranno nel capoluogo dell’Emilia Romagna, dal contest per band emergenti, occasione necessariamente da segnalare per avere la possibilità di sentire i cantanti celebri del domani, alla conduzione di Luca Bottura fino a giungere al ricordo di Freak Antoni degli Skiantos.
La musica si alternerà agli interventi sicuramente di graffianti ironia del conduttore della giornata, bolognese doc, rigoroso ed irreverente come ogni buon emiliano, una delle voci più seguite di radio Capital. E’ con lui e anche grazie a lui che si è sviluppata l’idea di dedicare la serata al leader degli Skiantos, rock band demenzialmente punk italiano nata negli anni Settanta grazie alla aggregazione di quattro giovani studenti del DAMS che alla musica accompagnavano performance provocatorie dal tipico gusto dadaista e futurista.
In tale chiave si spiega l’iniziativa “Bologna palco aperto” appena partita voluta da Finardi e da Arci Bologna con l’intento di far solcare il prestigioso palco del Primo maggio, sul quale in serata si esibirà lo stesso Finardi con il suo concerto Fibrillante, da gruppi emergenti (modalità di partecipazione sull’evento della pagina fb).
Due i temi cardine che il direttore artistico si è ripromesso di affrontare: il lavoro, fondamento della costituzione italiana ed oggetto di numerosi interventi e riflessioni che esplicheranno certamente anche l’attuale situazione presente sul nostro territorio, ed il concetto di ribellione, di quella irriverenza che contraddistingue il cantante fin dal suo brano “Musica ribelle” e che descrive perfettamente l’Emilia Romagna ed i suoi abitanti, gente che da sempre ha fatto della ribellione, del suo spirito eccentrico e anticonvenzionale, giovane senza essere eccessivo, vecchio senza essere pesante, una bandiera.
Lo spirito di questo maggio bolognese, che vuole far rinascere lo spirito universitario anticonformista e contestatario degli anni Settanta in una delle città universitarie per eccellenza, è racchiusa del resto anche nelle parole di Finardi: “Sono felice di curare il programma musicale del Primo Maggio, in una città che da sempre ho amato e in cui mi sono rispecchiato: i bolognesi sono un popolo di lavoratori col raro dono di mischiare concretezza, pragmatismo, solidarietà e il più genuino temperamento artistico.”
Ecco, allora, che attraverso la musica sembra rinascere quella contestazione che ha portato alla nascita di questa festa, al motivo del suo esistere, alla ragione della sua importanza, al bisogno di poter credere ancora in qualcosa che sia essa musica o un lavoro.
Giulia Jurinich
19 aprile 2015