Jack Savoretti incanta il pubblico del Blue Note tra magia e passione


Se diciamo Blue Note diciamo anche eleganza e classe e, se a questi aggettivi accostiamo il nome di un artista raffinato come Jack Savoretti, nella nostra mente si dipinge un’immagine magica che racconta una bellissima storia d’amore per la musica. Luci soffuse, pubblico signorile, è nell’ambiente delicato del salotto della musica milanese che prende forma l’avvolgente relazione tra cantante e note musicali. Perché sì, mentre Jack canta, ci fa l’amore con la sua chitarra “Barbara” e con la sua, di Musica, trascinando con sé, in una dimensione quasi irreale, chiunque abbia la fortuna di assistere ad una sua esibizione. E ieri sera, 11 marzo 2014, in quello che viene definito il luogo della musica più raffinato di Milano, il Blue Note, il cantautore trentenne non ha rinunciato all’occasione per regalare al suo “fortunato” pubblico uno dei concerti più trasportanti di sempre. Con una voce piena d’anima, delicata, ma graffiante, Jack ha letteralmente ipnotizzato il pubblico italiano a lui caro, date le sue origini native, alternando momenti di totale passione ad attimi di spensieratezza.
Italoinglese, autore di una musica che mescola le sue capacità da cantautore romantico con una tecnica chitarristica trascinante, Savoretti ha raggiunto la “maturità artistica” con il terzo album Before the Storm, uscito nella primavera del 2012 e tuttora promosso dall’artista in giro per il mondo. Classe’83, il giovane musicista, come dicevamo, affonda le sue radici nella penisola italiana, in particolare a Genova, che ha dato i natali a suo padre, come racconta lo stesso Jack: «Sono molto legato a Genova e alla Liguria. Per motivi familiari, mio padre ci è nato e soprattutto mio nonno, Giovanni Savoretti, è stato un Partigiano che ha liberato Genova dai fascisti. Questo mi riempie di orgoglio e mi lega a doppio filo con la città. Inoltre in Liguria ho trascorso molto tempo durante le mie vacanze estive da bambino e adolescente; adesso, quando posso, prendo l’aereo per venire a vedere le partite del Genoa, di cui sono un grande tifoso». Oltre ad essere legato al capoluogo ligure per motivi affettivi e calcistici, Jack Savoretti è un amante del cantautorato italiano: «Sono stato influenzato dalla musica folk americana degli anni ’60, come Bob Dylan, Crosby, Stills, Nash e e Simon & Garfunkel, ma essendo figlio di un immigrato genovese, la musica italiana è stata molto importante per me: artisti come Fabrizio De Andrè, Francesco De Gregori, Lucio Dalla, Lucio Battisti e Francesco Guccini sono stati la colonna sonora della mia infanzia. Ricordo quando mio padre li ascoltava in macchina con nostalgia per la sua terra, tanto che è stato in quei momenti trascorsi con lui che ho capito il potenziale emotivo che può avere la musica». Non è un caso, dunque, se è proprio la figlia del Maestrone, Teresa Guccini, che ha “scoperto” il talento di Jack, decidendo di diffonderlo al mondo intero con un contratto con la sua Concerto.
Dando uno sguardo al percorso artistico di Savoretti leggiamo che il suo nome è già affermato all’estero da alcuni anni: ha aperto il concerto di Bruce Springsteen e di Neil Young, partecipato al video di Paul McCartney Queenie eye, è stato definito dalla critica musicale “Il nuovo Bob Dylan”, lo hanno accostato, come genere musicale, a nomi come Damien Rice, John Mayer, Rufus Wainwright e alcuni suoi brani sono stati usati come colonne sonore di diverse serie televisive. Peccato che, però, per raggiungere il successo nella sua “Itaca” fa qualche fatica in più: in Italia sembra essere uno degli ultimi arrivati. Ma Jack non si lascia spaventare dal difficoltoso percorso in Italia e nel suo ultimo tour inserisce tappe che percorrono anche il suo tanto caro Stivale per farsi conoscere, riscuotendo un successo quasi inaspettato: le date aumentano, fino a diventare dieci, raccogliendo di serata in serata nuovi fan, grazie alle sue meravigliose esibizioni live. Non si possono negare, infatti, le sue doti nella musica acustica, che conquistano istantaneamente grazie alla sua umiltà e alla sua umanità . E così ieri, in un’ora di concerto che scorre velocemente tra le note di sonorità soft rock, country, folk e quel cantautorato indie che fa tanto alternativo col borsello gonfio di soldi si amalgamano alla perfezione in un sound che non è certo innovativo ma dannatemente affascinante, confermando quanto Savoretti sia in grado di creare emozioni e trasferirle a chi lo ascolta, alternando motivi più incalzanti e allegri a ballad sofferte e intime.
Il risultato è notevole, tanto che quando Jack è costretto a chiudere il concerto con la cover di Battisti Ancora tu, il pubblico resta seduto in attesa di ascoltare ancora due o tre brani, che purtroppo non arrivano. Ma il cantante è visibilmente stanco, dato che alle 21 ha già fatto un altro concerto sullo stesso palco, perciò non resta che tornare a casa per gustarsi con le cuffie negli orecchi tutto ciò che di Jack Savoretti il nostro mp3 o YouTube ci offrono.
http://youtu.be/GckItbMU7bE
Sonia Carrera
12 marzo 2014