Ultra album per Ghali

Abbiamo recensito per voi Sensazione Ultra, il nuovo album di Ghali
Sensazione Ultra, il nuovo album attesissimo di Ghali, è finalmente in ascolto dal 20 maggio e, da buoni, veritieri e instancabili fan, ci siamo precipitati ad ascoltarlo. E il verdetto non può che essere positivo, e sicuramente non per piaggeria: Ghali è cambiato, si è evoluto, si è lasciato andare totalmente nel suo progetto musicale complesso, moderno e dal flow accattivante.
Prima del tutto nel look: abbandonati i dread, Ghali ora sfoggia un nuovo, fiammante taglio di capelli, e il suo look sembra sempre più inesorabilmente sofisticato e ancora più internazionale che mai.
La sua tracklist di dodici brani, di cui Wallah era il magico preludio nel 2021 (seguito, poi, da Fortuna), pullula di brani che mescolano numerosi stili, lingue, ritmi, con un fraseggio sempre inconfondibile e testi perennemente all’altezza della sua maturità, pieni di sollecitazioni attualissime.
Tra influenze e collaborazioni, il flex di Ghali
Le molteplici influenze estetiche e sonore provengono da universi particolarmente diversi, talvolta distanti: ma il rapper ormai più noto e amato dal pubblico nazionale (e non) è esigente e non si accontenta solo di recitare su un pezzo campionato.
Tra rap, disco, trap, ethno e drill, Ghali ci regala un caleidoscopio di suoni, colorati da un mélange linguistico di almeno quattro lingue diverse (italiano, arabo, inglese e francese), e impreziositi da collaborazioni di grande vigore.
A partire da quella con Marracash per Free solo, un pezzo da ascoltare più volte, apparentemente cupo, ma che nasconde le origini complesse e dolorose del rapper del quartiere Baggio nella periferia di Milano; o quella con Madame per Pare, un brano che lascia presagire un’estate tutta da ballare.
O, ancora, quella con Axell, per Moon rage, un meraviglioso e seducente flow, in cui i due “scendono dal cielo come star”, per un vero disegno divino. Ghali non si accontenta nemmeno di tre collaborazioni, ma ne aggiunge altre due: quella con Digital Astro per Peter Parker, e con Baby Gang per Drari, i pezzi sicuramente più “pop” di tutto l’album.
Più deludente, o forse da riascoltare più volte, Crazy, che non sembra reggere la forza prorompente degli altri brani. Walo è invece un vero capolavoro musicale: potente, forte, istintivo, magnetico, intriso di contaminazioni linguistiche.
Il piano di Allah, come recita il giovane rapper in Moon rage, è sicuramente ben riuscito: i dodici pezzi di Sensazione Ultra consacrano ufficialmente Ghali, che non è più un fenomeno sporadico della musica, ma un elegante e moderno compositore dalle orecchie attente, dagli occhi sopraffini, dal sapore esotico e internazionale.
Sempre lo stesso, sempre unico
Ormai riconoscibilissimo fin dalle prime note, non è però mai uguale a se stesso nelle sue pur numerose e frequenti uscite musicali: ogni anno Ghali si muove con i tempi che corrono, veloci, e riesce ad inseguirli con intelligenza, prontezza e con uno spirito quasi premonitore e anticipatore.
La tracklist di Sensazione Ultra scivola come un buon cocktail: veloce, fluido, dolce, con un retrogusto amaro e acido, che incita ad averne ancora e ancora.