Vincenzo Muscetta. Un Ghiro che dorme all’interno del caos quotidiano
In una realtà frenetica e conquistata dalla guerra, Vincenzo Muscetta è il paladino della calma rigenerante. Basta guerre, basta caos: il mondo adesso necessita di un po’ di pace. Ghiro è il manifesto di questo pensiero, il singolo d’esordio del nuovo percorso musicale del giovanissimo cantante e musicista calabrese.
Vincenzo ha di recente vinto il Premio “Mio” al Cantagiro, presentando appunto Ghiro, un pezzo in cui ironia e riflessione si mescolano a pieno, realizzando un biglietto da visita che promette più che bene e che incuriosisce gli ascoltatori in attesa della pubblicazione dell’intero disco.
Scritto a quattro mani dallo stesso artista insieme a Giorgio Sprovieri, il singolo anticipa quindi un album di dieci brani pop-rock inediti. Domani sarà online il videoclip di Ghiro. Abbiamo parlato di questo e di tanto altro con l’artista. Ecco la nostra intervista…
Ciao, Vincenzo! Iniziamo da Ghiro. Descrivici il pezzo.
Ghiro è la storia che appartiene a ognuno di noi. Ghiro è la voglia di calma, di evadere dallo stress quotidiano, è voglia di pace… Ghiro è la canzone che ripudia qualsiasi forma di guerra e dice che ci vuole un momento di beata solitudine che permetta a ognuno di noi di rigenerare, in pace e amore.
L’hai definito come il brano che segnerà la tua metamorfosi artistica. Come mai?
Sì, infatti, l’ho definito proprio così perché è il primo brano che mi vede come coautore, quindi è già una grande soddisfazione. In più, è l’inizio di un nuovo percorso artistico, un cambio di rotta che spero mi porterà dove voglio.
Domani esce anche il videoclip. Puoi darci qualche anticipazione?
Non vi do anticipazioni, ma vi voglio invitare a guardarlo. Non solo perché devo fare views (ride), ma soprattutto perché è un videoclip molto ironico e spiritoso. Vi dico soltanto che mette molta allegria, una cosa che in questo periodo è necessaria.
“Ho bisogno di spegnere tutto, di staccare la spina per ore, senza neanche pensare”. Come stai affrontando questo nuovo isolamento?
Con tanta amarezza, specialmente perché quest’anno non abbiamo potuto fare nulla e il mondo della musica, il mondo artistico in generale, ne ha risentito molto di più. Tutti vorremmo uscire e tornare alla solita vita, ritornare a far festa insieme; mi manca anche la semplice passeggiata vicino casa. Purtroppo, però, bisogna stare molto attenti e rispettare sia noi stessi sia gli altri.
Ti sei aggiudicato il Premio “Mio” al Cantagiro. Cosa ti ha lasciato questa esperienza?
È stata un’esperienza fantastica e lo dico davvero con tutto il cuore; ho conosciuto tante belle persone e tanti bravissimi artisti. Il Cantagiro è davvero una grande famiglia e non vedo l’ora che esca la nostra compilation, sperando di poterci rivedere tutti alla presentazione a Sanremo, il che vorrà dire che questo brutto periodo sarà passato.
Infine, nel 2021 è in programma il disco d’esordio. Come lo definiresti?
Definirei anche questo come il mio punto di partenza, l’inizio di un percorso che spero cresca sempre più e non si fermi a questo primo traguardo. Il disco, anzi, solo una tappa, che spero continuerà a portami sempre più soddisfazioni.